domenica 30 novembre 2014

Ascari di Renzi, legione straniera del PD

Ascari di Renzi, legione straniera del PD
Altri venti deputati e senatori sono in predicato per essere espulsi da 5 Stelle. Per quale ragione? Semplice: non intendono staccarsi dal ricchissimo assegno che la corrotta e corruttrice democrazia italiana elargisce come carica parlamentare.
Sanno benissimo che se non versano al Fondo per la Piccola e Media Industria Grillo è costretto ad espellerli.
La prova della loro mala fede risiede nel fatto che nessuno dei fuoriusciti è rimasto all'opposizione. Sono tutti governisti e non sono entrati nel PD come hanno fatto alcuni di Sel perchè Renzi medita di crearsi un gruppo esterno di appoggio.

sabato 29 novembre 2014

Jihad europea

 Jjhad europea

I pennivendoli della stampa europea raccontano la favola di ragazzi musulmani nati in Europa che si arruolano a centinaia per andare a combattere in Siria od in Iraq o in Libia per la gloria del Profeta e dell'islamismo il più radicale e fondamentale. Jjhad significa appunto "massimo sforzo" cioè il massimo grado di osservanza del Corano.

E' vero che molti ragazzi nati nelle periferie di Londra o di Parigi o di Berlino si arruolano e vanno a combattere e magari molti di loro non tornano indietro anche se nessuno ci racconta questa parte della storia. Ma il ruolo arruolamento non è spontaneo: ci sono procacciatori di mercenari che operano in Europa con la protezione dei governi per mettere insieme quelle forze umane che gli USA non intendono più prelevare dalle loro regioni povere.Gli Usa hanno in casa un terribile problema posto dai veterani. Seimila di loro ogni anno si tolgono la vita e gli USA  il costo dei veterani non intendono addossarselo. Molti di questi  sono finiti come homeless per le strade e dormono sotto i ponti. Da alcuni anni a questa parte gli USA si servono di mercenari reclutati nei paesi musulmani dai governi complici dello Occidente come l'Arabia Saudita. In Siria da quattro anni questi mercenari combattono per abbattere Assad e la loro forza è inesauribile fino a quando ci saranno i finanziamenti nel senso che le perdite vengono continuamente rimpiazzate da nuovi arrivi. Con costoro stanno  Vanessa e Greta e sopratutto padre mitra il gesuita Dell'Oglio. Ora si parla di questi tre come prigionieri ma forse non è vero o se è vero bisognerebbe indagare nella nebulosa del mercenarismo.
  Ora è assolutamente inverosimile che ragazzi musulmani arruolati in Europa lo facciano per motivi religiosi o ideologici o perchè schifati dall'Occidente nel quale si sentono estranei isolati ed emarginati. Esiste una o più organizzazioni preposte al loro reclutamento che si occupano di addestrarli all'uso delle armi ed all'arte della guerra. Ufficiali occidentali ed israeliani sono preposti a questo. Loro sono soltanto carne da cannone. Tutta la struttura organizzativa dell'esercito Isis o come si vuole chiamare è diretta dalla mente dell'Impero che scandisce i tempi ed i contenuti delle azioni.
   Tutto questo è comprensibile con la logica e con l'analisi dei fatti. Perchè un ragazzo nato e cresciuto a Parigi dovrebbe andare a combattere Assad o il governo irakeno? Perchè in Libia ancora oggi si combatte per la conquista dello Stato ancora conteso agli usurpatori dai patrioti gheddafiani?
  Ed allora, se non è l'impulso della religione che spinge all'arruolamento le nuove generazioni europee di islamici come mille anni orsono spingeva i crociati, che cosa è che li spinge?
  Il premio di ingaggio e probabilmente un salario importante per ragazzi in grande parte disoccupati e senza futuro. Quale futuro ha un giovane tunisino in Francia? Si arruolano e vanno a combattere coloro che vengono indicati come obiettivi da distruggere. Non credo che sappiamo chi sia Assad e non credo proprio che sappiano perchè lo assediano e gli sparano addosso.
  Non c'è nessuna Jjhad ma soltanto il Mostro colonialista che si serve dagli stessi musulmani per distruggere la pace e la prosperità di nazioni che per loro disgrazia hanno il petrolio.
  L'Jihad è una invenzione del Pentagono. L'Isis è la legione straniera degli USA simile a quella che i francesi hanno da moltissimi anni. La legione straniera è un prodotto dell'esperienza del colonialismo. Anche noi italiani a suo tempo abbiamo avuto gli ascari che sparavano sui loro fratelli per servirci.

armare il popolo rom

Armare i Rom !
Data la spirale nazista della violenza organizzata contro i Rom bisognerebbe consentire la difesa armata dei i campi che potrebbero essere incendiati e devastati da Casa Pound e dai Leghisti. Lo Stato dovrebbe consentire ai rom di armarsi a scopo di difesa, armi da usare esclusivamente allo interno dei campi. Ricordiamo che a Livorno un incendio uccise quattro bambini rom in una casupola. Della morte di questi bambini sono stati accusati malignamente i genitori perchè si erano assentati lasciandoli soli, Ma si è trattato di un pogrom come quelli che Borghezio organizza a Torino

Mattinale!

La Nigeria ha il petrolio e le stragi (come l'Iraq la Libia la Siria....)
Non escludo che dietro lo stragismo della banda estremista nigeriana di Haran ci siano gli americani che hanno tutto l'interesse a tenere la Nigeria in stato permanente di guerra. La Nigeria è un paese di 150 milioni di abitanti che potrebbe evolvere pacificamente verso un futuro sereno e di pace. Ma questo non è gradito dagli USA che hanno interesse al conflitto permanente per contendere alla Cina la presenza in Africa.
http://www.ilsole24ore.com/…/nigeria-massacro-moschea-kano-…

Rottamare la Costituzione
Matteo Renzi si vanta di volere cambiare 54 articoli della Costituzione su 139. Si propone di attaccare la parte prima della Costituzione quella dei principi generali della libertà della democrazia e della giustizia sociale. Lo farà assieme a Berlusconi ad Alfani ed altri loschi figuri della Politica.
Matteo Renzi sappiamo essere il manutengolo della Morgan Bank e di un gruppo di squali capeggiati da Serra (quello che vuole abolire il diritto di sciopero).
Ma senza il PD Renzi non andrebbe da nessuna parte e non potrebbe manomettere la Costituzione.
Quindi il PD si deve assumere le sue responsabilità. Non può lavarsene le mani.
Deve anche affrontare il rischio di una o più scissioni. La Costituzione è più importante della unità e della sopravvivenza del Partito.




Mettere Casa Pound fuori legge subito!!
E' un reato terrorizzare bambini rom ed impedire il loro ingresso a scuola. Le autorità ed il governo minimizzano e fanno male perchè di fatto fanno copertura ad una iniziativa spregevole, tanto più spregevole perchè rivolta contro i bambini ai quali negando la possibilità di frequentare la scuola si nega l'integrazione a partire dal diritto alla istruzione.
La reazione delle forze politiche è inadeguata. Sono tutte impegnate a commentare la rivolta "democratica" dei deputati di 5 stelle che non vogliono versare al Fondo i soldi stabiliti dalla loro indennità. Gli eroi del portafoglio sono stati trasformati in campioni della libertà contro la satrapia di Grillo che non consente a questi signori di intascare duecentomila euro l'anno....
C'è un salto di qualità nella iniziativa di Casa Pound che diventa più militare ed eversiva che politica. Stesso percorso fatto dalla Lega che con Salvini provoca i campi rom a Bologna ed altrove,.
La ribellione del quartiere Tor Sapienza contro la presenza dei profughi immigrati non è stata spontanea ma una precisa azione meditata e progettata dai fascisti romani che ha contestato insieme i profughi ed il sindaco di Roma.
Mi aspetto aggressioni sempre più gravi verso i rom i quali, a differenza di altre comunità che si armano quando sono minacciate, offre sempre l'arma guancia come Gesù.
I soldi, i soldi!!
La posta in gioco della rivolta di alcuni deputati contro Grillo non sono la libertà e la democrazia ma duecentomila euro all'anno per cinque anni che fanno un milione di euro tanto ammonta l'indennità parlamentare che 5 stelle obbliga di versare per tre quarti.
Armare i Rom !
Data la spirale nazista della violenza organizzata contro i Rom bisognerebbe consentire la difesa armata dei i campi che potrebbero essere incendiati e devastati da Casa Pound e dai Leghisti. Lo Stato dovrebbe consentire ai rom di armarsi a scopo di difesa, armi da usare esclusivamente allo interno dei campi. Ricordiamo che a Livorno un incendio uccise quattro bambini rom in una casupola. Della morte di questi bambini sono stati accusati malignamente i genitori perchè si erano assentati lasciandoli soli, Ma si è trattato di un pogrom come quelli che Borghezio organizza a Torino.

Nel paese parafascista di Berlusconi e Renzi che da soli ( patto del Nazareno) stanno cambiando Costituzione, legge elettorale e leggi sul lavoro, si attacca Grillo perchè vieta a due deputati di intascare duecentomila euro l'anno restando nel gruppo 5 stelle. Il venduto pericoloso per la libertà sistema massmediale è tutto proteso a raccontare balle su Grillo. Si vuole distruggere la sola opposizione parlamentare che oggi c'è in Italia.

venerdì 28 novembre 2014

IL dito di Bergoglio nel culo dello Islamn

Il dito di Bergoglio nel culo dell'Islam!
Che senso ha il viaggio del Papa in Turchia paese nel quale i musulmani sono la totalità della popolazione. Piuttosto che fare proselitismo anzi imperialismo religioso perchè non chiede agli USA conto e ragione di 1 milione e seicentomila cristiani dell'Iraq che sono stati distrutti dalla occupazione americana e dalla gente che gli USA hanno messo al potdere? Perchè non chiede conto dell'aggressione sanguinaria dei mercenari dell'isis alla Siria dove la comunità cristiana era rispettata da Assad e dai suoi predecessori?
Nel mondo islamico le persecuzioni ai cristiani vengono tutte dall'occidente e dagli amici islamici dell'occidente.

Il colore dei soldi



 Il colore dei soldi, la forza dei soldi!!

 Come un branco di cani affamati i pennivendoli ed i mezzobusto del Regime si sono scatenati sulla espulsione dei due parlamentari da Cinque Stelle divulgando la menzogna di una dittatura che non tollera critiche.Ogni tanto nei dibattiti dei talk show affiora la verità e cioè che i due campioni di libertà e democrazia sono stati espulsi perchè trattengono tutto lo stipendio di parlamentare senza versare al fondo di solidarietà per le piccole imprese che ha finora raccolto 9 milioni di euro.
 Con i due di ieri sono 22  su 164 i parlamentari di Cinque Stelle che si sono fatti espellere dal Partito. Sapevano benissimo che l'espulsione scatta quasi automaticamente quando non ci si attiene alla regola di versare gran parte della indennità. Questi signori sanno che il Regime avrebbe manipolato la loro storia facendone degli eroi della democrazia contro il terribile Satrapo. Ed hanno insistito nel loro proposito delittuoso. La prova della malafede e del calcolo bottegaio della espulsione o delle dimissioni dei fuoriusciti  sta nel fatto che nessuno di costoro ha mai votato contro il governo. Tutti i fuoriusciti sono diventati governisti. Tutti appoggiano le porcherie di Renzi e del PD.
 La cosa grave è che dentro il M5S c'è una bomba ad orologeria che continuerà a devastarlo: la  regola del versamento di parte della indennità, una regola idealistica che non tiene conto della natura umana. I parlamentari di Cinque Stelle vivono a contatto di altri parlamentari che trattengono tutto o quasi tutto lo stipendio. Questa disparità produce disagio. Si sentono menomati ed attribuiscono alla dittatura di Grillo e Casaleggio la loro menomazione, il loro essere diversi che non li inorgoglisce ma al contrario è causa di avvilimento e di frustrazione.
  Per questo le espulsioni "provocate"  si moltiplicheranno ed il M5S è destinato alla rottamazione. Basterebbe che decidesse di lasciare tutto lo stipendio ai suoi parlamentari e la crisi cesserebbe di botto. Ma questo non si può fare.
  La cosa davvero incredibile è che questa misura di austerità anche se non proprio francescana non viene apprezzata dalla opinione pubblica. L'Italia ha fatto il callo ai i privilegi della Casta e non condannerebbe 5 Stelle se decidesse di cambiare regola.
   La crisi di Cinque Stelle, la marcia alla villa di Grillo che i massmedia presentano come la reggia favolosa di un riccone ignorando il piccolo particolare che è frutto del lavoro e non di malversazioni e di politica, servono per oscurare la rivolta della minoranza PD sulla Job Act e la crisi di FI. E' davvero ignobile e degno del Regime il fatto che le prime pagine di tutti i giornali italiani si aprono con titoloni dedicati a Grillo ed alle sue disgrazie. Compreso l'ineffabile Manifesto che sostiene di essere giornale comunista e di opposizione ma che viene foraggiato dal Governo come tutti gli altri.

giovedì 27 novembre 2014

una storia deprimente


  Che storia deprimente!!

 La questione della indennità parlamentare ridotta è una bomba ad orologeria che ha già cominciato a fare saltare in aria il  Movimento Cinque  Stelle. Deputati che percepiscono un terzo o un quarto dei loro colleghi di altri partiti non resisteranno a lungo. Il potere del Denaro è terribile! Per questo il Movimento Grillesco vive nel disagio e sempre sull'orlo di una crisi di nervi. La democrazia e le altre cazzate alle quali i giornali della borghesia italiana  fingono di credere non c'entrano niente,. Come si fa ad avere la faccia di bronzo nel Paese di Renzi, Berlusconi, Salvini veri e propri ducetti di contestare a Grillo mancanza di democrazia? L'oramai  stagionato ragazzo   di bottega di De Benedetti  il sempeterno direttore di Repubblica Mauro parla del M5S come di un movimento asfissiato da Grillo!! Purtroppo per l'Italia il movimento di Grillo non reggerà a lungo e non solo per ragioni legate al Denaro ma anche per ragioni politiche: un'ala molto consistente  vuole "dialogare" cioè sedersi al desco del PD. Unirsi alla maggioranza anche se la politica di questa è odiosa per il Paese....
 Essere usciti dall'aula per non votare contro la maggioranza è stata una vigliaccheria verso i lavoratori e verso gli elettori. Una vigliaccheria di chi non vuole rompere e vuole preserfvarsi la possibilità di allearsi.
  In sostanza accanto al partito-regime della borghesia moderata italiana non c'è opposizione mentre la destra è in stato di disarticolazione con la punta leghista xenofoba che viene pompata da una parte del capitalismo. I grillini seppur con nicodemismo come per la Job Act hanno fatto qualcosa di sinistra. Hanno detto qualcosa di sinistra. Ma non hanno futuro perchè la calamita governista è quella che attrae la maggioranza dei parlamentari e perchè incassare ogni anno "solo" cinquanta mila euro piuttosto che duecentomila è talmente fuori dalla normalità da essere surreale! 
 

mercoledì 26 novembre 2014

Il ricorso europeo della Camusso

Il ricorso europeo della Camusso
Non è la prima volta che la Camusso minaccia di ricorre alla Unione Europea L'ha fatta altre volte. Non so stavolta che cosa pensa di fare e non ho ancora capito a quale organismo forse alla Corte di Giustizia per la Job Act. Ma la Job Act non è come la questione dei 250 mila precari della scuola. E' molto più importante e profonda e su di essa hanno gli occhi il FMI, La BCE, La Commissione Europea. TRattasi di questione ideologica fondamentale per il liberismo europeo. La Job Act umilia ed incatena la classe operaia ed esalta il potere padronale rendendolo onnipotente. I grandi squali che ho ricordato non permetterànno che la Corte di Giustizia o altri organismi europei diano ragione alla CGIL.
Se io che sto a Palermo e ragiono lontano dai luoghi in cui si decidono le cose capisco questo immagino che la Camusso ed il gruppo dirigente della CGIL capiscano come me e molto meglio di me che trattasi di opzione perduta prima ancora di arrivare a destinazione.Perchè la fanno? Per la stessa ragione per cui fanno l'anacronistico fuori tempo massio sciopero generale del 12 dicembre.

assolutamente inutile ed che arriva a cose fatte. A Catania si dice: quannu a santa Agata l'arrubbaru ci ficiru i grati di ferro" e cioè si corre ai ripari quando questi sono già inutili!!
La battaglia si poteva fare e vincere. Ma bisognava programmare un calendario di lotte ed agitazioni e comizi nel Paese almeno dal giorno dopo che il tronfio tacchino che ci governo si lanciasse a testa bassa contro Cipputi.
Ora è troppo tardi come fu troppo tardi e inutile per la legge Fornero. .

Miscellanea di FB

 Hong Kong la Cia e Soros
I cosidetti studenti di Hong Kong foraggiati da Soros dalla Cia dalla Chiesa Cattoilica che vorrebbero staccare la prospera piazza finanziaria dalla Cina sono stati richiamati ai loro doveri di cittadini leali. I poliziotti che li avevano picchiati sono stati arrestati dal civilissimo governo di Hon Kong a differenza del poliziotto assassino di Ferguson che viene lasciato libero con le mani lorde di sangue dopo avere scaricato un intero caricatore su un ragazzo nero inerme
Gli USA in fiamme dopo Ferguson
Riflettiamo sulle cose che vediamo
Il fatto che tutti gli States sono in fiamme per le proteste contro la sentenza del Gran Giurì di Ferguson è la prova provata e riprovata che non trattasi di un incidente occasionale dovuto ad un poliziotto brutale e razzista ma di un atteggiamento generale delle forze di polizia diventano insopportabile per milioni di persone.
E' molto grave che la sentenza di assoluzione dell'Assassino in Divisa sia stata pronunziata da una giuria popolare e non da un solo giudice. E' segno di grande intollerenza razziale dei bianchi americani, di un problema politico enorme che non è stato risolto con la elezione del Presidente Nero.

Minchia!!
Minchia!!!
La Corte di Giustizia Europea ha condannato l'Italia per lo spregevole trattamento inflitto a 250 mila precari della Scuola condannandola ad assumerli a tempo indeterminato!
Sono davvero felice di questo raggio di sole nel plumbeo scenario antilavoratori della Italia e dell'Europa.
Il fatto che questa sentenza giunge nel giorno stesso del voto della Job Act che si accanisce contro Cipputi e ne vuole lo scalpo a tutti i costi è per me motivo di fierezza per la battaglia che ho fatto contro il degenerato centrosinistra del PD.
http://www.repubblica.it/…/scuola_corte_giustizia_europea_…/

Che cosa è la dignità?
La libertà e la dignità dell'Uomo e della Donna
Non esiste nè dignità nè libertà a stomaco vuoto, quando si è sdentati perchè non si hanno soldi per il dentista, quando si hanno i pantaloni strappati e la giacca lisa con il lucido alle ginocchia ed ai gomiti.

Nicodemismo
Non condivido
Scelta nicodemica
la scelta di tutte le opposizioni alla Job Act di uscire dall'aula e lasciare che la maggioranza voti da sola e poi si legga sui giornali"approvato con 316 voti e 6 no" Bisogna restare in aula e votare contro. Uscire dall'Aula significa non votare e non votare significa non approvare e basta. L'astensionismo parlamentare è molto meno duro del voto contrario. E' questo che si vuole? Ridurre la forza della opposizione alla Job Act?
Lo sciopero del 12 dicembre giungerà fuori tempo massimo. Era ieri e nei giorni scorsi che bisogna combattere, assediare il Parlamento, fermare le fabbriche, E' semplicemente surreale fare una manifestazione tra quasi venti giorni.
Mi pare inutile ed impotente questo scioperare venti giorni dopo il misfatto.
http://www.ilvelino.it/…/a6c63487-4624-4b9b-b261-5f3905f46…/

La protesta nera in USA
Gli USA faranno esaurire la protesta fronteggiandola con la polizia in assetto di guerra. Dopodichè non cambieranno neppure di una virgola le regole attuali e sopratutto non disarmeranno la polizia. Come fanno a disarmarla in un paese in cui la vendita delle armi avviene nei supermercati e la gente si può comprare financo mitragliatrici?
Gli USA per quante bandierine a stelle e strisce sventolino da tutte le case non sono una nazione, non sono un popolo.Banche, multinazionali ed i grandi proprietari terrieri hanno il controllo dello Stato e lo Stato appartiene soltanto a loro. 300 milioni di persone non contano niente e non rappresentano niente
http://www.lastampa.it/…/ferguson-la-protesta-c…/pagina.h

martedì 25 novembre 2014

Putin, Le Pen e Salvini
Non posso certo condividere ed approvare la scelta di Putin e della Russia di foraggiare Le Pen in Francia e Salvini in Italia frutto di una legge fisica della politica che dice che non esistono vuoti e che questi vanno riempiti. Il vuoto è quello lasciato dalla socialdemocrazia europea guidata da Schultz e da Holland che hanno avallato il colpo di Stato in Ucraina fatto dai nazisti ed i nazisti stessi, che sono filoatlantisti che approvano gli accordi commerciali Europa-USA che creeranno in unico mercato chiuso in tutto l'Occidente ed isoleranno la UE dalla Russia e dal resto del mondo. Le dichiarazioni quasi avventate di stamane a Strasburgo di Matteo Renzi membro del PSE sulla ineluttabilità degli accordi commerciali con gli USA sono la prova di un indirizzo non solo subalterno agli interessi americani ma chiuso ed aggressivo verso la Russia.
Penso che comunque nella lunga prospettiva della storia la scelta della Russia verso le forze della xenofobia europea sia sbagliata perchè nessuna politica nessuna realpolitick può prescindere dai valori ideali. Non esiste il male che si può anche temporaneamente piegare agli interessi del bene. Il male è tale in sè e quando Putin dà soldi a La Pen o a Salvini sporca la sua anima e l'immagine di una Russia che vuole recuperare il patrimonio comunista dell'URSS anche se le circostanze lo spingono a farlo.

Astensionismo figlio della Bolognina




L'astensionismo figlio della Bolognina

Renzi fa un manifesto postdemocratico quando afferma che quello che conta è il potere conquistato dal PD in quattro regioni durante il suo regno e non la quantità di votanti che considera secondaria. Con queste parole dettate certo anche dalla necessità di fare il tosto difronte al fallimento della politica italiana ed al suo rigetto da parte della popolazione si cela una verità inquietante che riguarda non solo la gente che è andata a votare ma anche chi è andato a votare e perchè lo ha fatto.

Il voto di ieri è figlio della Bolognina ed è firmato da Occhetto Reiclin Veltroni insomma da tutto il gruppo dirigente del PD anche se oggi è per varie ragioni alla opposizione di Renzi. Alla Bolognina il PCI decise di traghettare nel mondo post URSS il partito ed il suo apparato lasciando a terra in un primo tempo la sua base elettorale fatta di lavoratori e poi usandola contro se stessa per accelerare ed accentuare il traghettamento. IL PCI si spogliò della sua natura ideologica politica e morale di partito comunista e si accinse ad una marcia che ora è ventennale per diventare non socialdemocratico ma "democratico" cioè un partito della borghesia e del capitalismo. Basta guardare il governo di Renzi e la sua composizione per comprendere tutta la portata ed il valore della transustanziazione avvenuta da partito del proletariato a partito degli imprenditori che contende alla destra il suo blocco sociale.

Un importante teatro di questa imponente opera di demolizione è l'Emilia oggi ricoperte dalle maceria di quella che fu la civiltà di una regione rossa illuminata dalla solidarietà e dalla cultura durate quasi mezzo secolo. Una civiltà fatta di piena occupazione,di buoni salari, di buona amministrazione, di cooperative che erano un modello alternativo alle imprese private. La cultura socialista emiliana era tanto forte e pressante da indurre gli imprenditori ad accettarla. Molti ricchi imprenditori emiliani accettavano di buon grado le regole di un socialismo che dava benessere ai lavoratori ed assicurava prosperità alle aziende ed alla intera regione.
Questa cultura, la cultura del socialismo è scomparsa perchè non solo il PD non è più comunista ma le Coop ed i Sindacati hanno cambiato le loro anime assieme ad esso. Oggi la Coop ha soci in Soros ed in LiGresti ed esprime un Ministro del Lavoro livido e determinato a spogliare i diritti dei lavoratori quanto Fornero e Sacconi. La CGIL ha collaborato fino in fondo a questa transustanziazione applicando anche al suo interno come fanno le Coop ai propri dipendenti le regole della legge Biagi ed assecondando con astuzia un ventennale processo di degrado del diritto al lavoro a cominciare dalla cessione della scala mobile e dagli accordi di contenimento delle retribuzioni sotto il livello di crescita del costo della vita degli accordi di concertazione fatti con Ciampi. Lo sciopero del 12 dicembre raccoglie la protesta e lo sconcerto dei lavoratori per la Job Act ma senza contrastarla radicalmente Il tempo dello sciopero è posteriore a quello delle decisioni del governo e non potrà cambiarle.Non si tratta di un errore di tattica ma di una strategia che di fatto diventa un consenso mascherato. Lo stesso era avvenuto con le gravissime leggi precedenti dalla legge Biagi alla legge Fornero che ha cambiato profondamente il regime previdenziale italiano. La legge che ha creato l'inferno degli esodati e che sposta di quasi dieci anni in avanti l'età pensionabile abbassando sensibilmente l'assegno con meraviglia di tutta l'Europa è stata varata senza combattere. Monti se ne è vantato pubblicamente e si è preso gli applausi della BCE del FMI e della Trilaterale.

Le persone che non sono andate a votare in Emilia ed in Calabria sono vittime di questo smottamento a destra. PD, CGIL, Coop sono diventati altra cosa di ciò che erano stati per quaranta anni. Questo cambiamento ha generato una situazione sociale che per i lavoratori è quasi al confine del terrore. Il potere del padronato è diventato enorme. I salari si sono abbassati, il lavoro è diventato pesante a volte pesantissimo, i servizi sociali del welfare sono diventati carissimi, la pubblica amministrazione ha perso la sua anima sociale ed è diventata strumento del nuovo potere del capitalismo. Non si fanno più da anni case popolari, scuole, asili ma solo grandi opere pubbliche basate sul cemento che hanno arricchito speculatori e corsari della politica. La corruzione si è accompagnata allo spretamento dei politici che sono diventati oligarchi.
Non sono andati a votare coloro che vivono di salari sotto la dittatura del capitale in tutte le sue forme e che sono minacciati dalla Job Act del poco che ancora rimane-.
Sono andati a votare i "salvati". Si tratta della borghesia dei ceti imprenditoriali medio alti che traggono profitto dell'accanimento del sistema contro i lavoratori. Non hanno votato "i sommersi".
Si tratta di milioni di persone che avevano cercato di trovare una alternativa in Grillo e sono rimasti delusi e che non riescono a trovare un Partito Comunista in grado di difenderle. Il problema non solo della sinistra ma della democrazia italiana è trovare un partito capace di essere discontinuo dalla Bolognina. Un partito in cui la fortuna della sua classe dirigente deve coincidere con la fortuna dei lavoratori e che deve soffrire con loro quando questi soffrono.

domenica 23 novembre 2014

Matteo Renzi

  Matteo Renzi

se ne fotte se sei cittadini su dieci non sono andati a votare schifiati della politica e del suo governo che vara misure a vantaggio dei ricconi e degli imprenditori e contro i lavoratori. Ha dato ordine ai pennivendoli di non parlare della strepitosa diserzione delle urne che ha una connotazione politica punitiva non solo per il governo e la politica ma anche per le regioni come istituzioni fallite costosissime e ricettacoli della oligarchia sazia e corrotta  la peggiore che esiste al mondo.

  IL popolo si è comportato con grande saggezza. In assenza di una alternativa comunista vera ha scelto come arma l'astensionismo. Avrebbe votato Cinque Stelle se questo non avesse manifestato pulsioni governiste e collaborazioniste  Perchè la gente deve votare per Di Maio che muore dalla voglia di dare una mano a Renzi?

  Il voto ha punito Berlusconi a vantaggio della Lega che nella "civilissima" Emilia dopo sessanta anni di socialismo e di postsocialismo  prende il venti per cento di voti frutto di pulsioni xenofobe e asolidali. Il successo della Lega umilia Berlusconi che ora dovrà fare i conti con il terribile malessere di Forza Italia e distrugge il mito della cultura democratica e progressista dell'Emilia Romagna nella quale le COOP sono peggiori del padronato privato.

   E' una umiliazione per Renzi ed il suo branco l'astensionismo sopratutto in Emilia Romagna  che era la regione guida del grande partito di Berlinguer e poi dell'Ulivo di Prodi. La degenerazione ed il fallimento morale del consiglio regionale, la vicenda giudiziaria del presidente Ernani hanno inciso profondamente e aperto uno squarcio nel muro che finora ha impedito di vedere la realtà della condizione della popolazione emiliana sfruttata a sangue da una imprenditoria protetta dal PD e dalla Regione.

  Renzi insisterà con la Job Act e questo lo porterà a commettere altri errori che non potranno essere compensati dal blocco di potere che lo tiene a galla e lo fa volteggiare sulla scena italiana.

Fine ingloriosa delle regioni


Fine ingloriosa delle Regioni Italiane
Cittadini trascinati alle urne prematuramente in virtù di una legge mostruosa in base alla quale decadendo per un qualche motivo il Presidente pomposamente denominato Governatore dalla sua carica anche il consiglio regionale cessa di esistere, cittadini schifati dal fetore orrendo che arriva dalle istituzioni regionali odiate per i loro scandali per la loro inutilità, per il gravame fiscale che impongono, perchè caricano i contribuenti di pesanti oneri fiscali che sarebbero ancora più pesanti se non avessero un tetto massimo fissato nazionalmente, hanno reagito astenendosi, togliendo credibilità alla politica.
Proprio oggi Repubblica Palermo ci informa che anche sulla base di una spinta di Renzi che chiede a Crocetta di saldare i suoi debiti con i fornitori la Regione Siciliana potrà raddoppiare il suo debito attualmente della cifra stratosferica di 4 miliardi e 200 milioni di euro a 8 miliardi e mezzo. Si sono fatti calcoli in base ai quali ogni siciliano ha un onere derivante da questo debito di 1.600 euro. I siciliani siamo circa sei milioni. Nonostante questo la politica delle Oligarchie regionale non cambia. Non solo 1800 costosi dirigenti ma accanto a questi i trombati riciclati e i managers spoil sistem che seguono i tronfi assessori regionali nel vuoto assoluto fatto di carte di nessun significato per la vita di tutti i giorni della gente.
Renzi ha commentato le elezioni da quel pavido tronfio tacchinello della politica che è: si è vantato di avere fatto 2 a zero con gli altri come se questo non fosse un dato quasi scontato. Reagire al voto con provervia, non rispettare la volontà dii oltre il sessanta per cento di astenuti squalifica il Capo del Governo e lo dimostra incapace di cogliere i segni del profondo disagio che viene dalla popolazione.
Il segnale che viene fortissimo ma non sarà colto è la profonda mortale stanchezza della gente per questi lussuosissimi baracconi clientelari che sono le Regioni. Regioni che vanno chiuse per sempre buttando via la chiave salvando soltanto le funzioni amministrative essenziali che potrebbero costare non più del dieci per cento di quello che si spende oggi.
L'altro segnale che viene riguarda Renzi e la sua vergognosa campagna contro i lavoratori italiani. La Job Act lo ha squalificato davanti a venti milioni di lavoratori italiani. La sua amicizia con i potenti come Marchionne e Squinzi non ha portato bene.
Insomma la politica saggia dovrebbe trarre da questo voto due insegnamenti: abbandonare l'aggressione ai lavoratori ed ai loro sindacati e cominciare un processo di drastico ridimensionamento delle regioni. Due scelte che libererebbero energie fondamentali per fare ricominciare a camminare il Paese. Saranno fatte?

sabato 22 novembre 2014

Umiliazione dell'elettorato

Umiliazione dell'elettorato italiano
Oggi si vota in Calabria ed in Emilia Romagna un avvenimento che costa alle casse dell'erario a causa della dimissioni dei due Presidenti Ernani e Scopelliti entrambi condannati per reati connessi alla loro attività di pubblici amministratori, cosa questa ignorata e considerata senza alcun dramma particolare dai partiti e dai giornali.
Una legge iniqua che ha cambiato l'ordinamento elettorale di tutte le regioni d'Italia ha deformato il rapporto perfetto che duecento e più anni orsono gli illuministi stabilirono tra i tre poteri dello Stato: legislativo, esecutivo e giudiziario per cui le dimissioni per una qualsiasi causa dei Presidenti delle Regioni comporta la decadenza dei Consigli Regionali. Una cosa mostruosa che fa dei Consigli Regionali non gli organi dai quali dipendono le giunte di governo ma una sorta di corte che deve vivere nel timore delle dimissioni per una causa qualsiasi del "governatore". Insomma l'assemblea legislativa dipende dalla vita del Presidente. Se questo decade decade con lui. Una mostruosità istituzionale voluta da manipolatori del sistema democratico che era certamente migliore e più giusto e logico venti o trenta anni fa.
Ora si introduce pure il premio di maggioranza nelle Regioni. Non bastava il listino dei presidenti e cioè persone scelte dal presidente e che vengono elette automaticamente con lui. Con il 55 per cento dei voti scatta il premio di maggioranza In Calabria cioè si rubano legalmente seggi alla minoranza del Consiglio Regionale della quale di teme il 45 per cento seppur diviso tra vari partiti. Ciò in nome della "governabilità" una odiosa parola entrata nel linguaggio politico per giustificare l'affossamento del sistema proporzionale che è l'unico a garantire davvero il rispetto della volontà popolare espressa nel voto. In Emilia il premio di maggioranza sarà di 9 consiglieri (quasi il venti per cento dell'intero organismo assembleare) se chi vince raggiunge i 24 consiglieri e di quattro (bontà loro ) se non li raggiunge. L'ossessione di garantire la sicurezza del vin citore stravolge il sistema elettorale e lo riduce ad una farsa ingiuriosa.
Oramai le Regioni sono satrapie peggio gestite assaipeggio di quelle dell'impero persiano. Servono ad alimentare il potere delle oligarchie locali e delle loro clientele e sono diventate davvero oppressive con un fisco che si aggiunge a quello nazionale e comunale. Sono causa non secondaria della degenerazione della democrazia italiana che si allontana sempre di più dalla luce della Costituzione fino a vivere quasi completamente nel grigiore o nel buio della dittatura collettiva della Oligarchia dei ducetti e capetti locali,.
Spero che la maggioranza degli emiliani e dei calabresi si svincoli dalla subalternità agli oligarchi ed oligarchetti locali e finalmente entri nell'ordine di idee di liberarsi dalla catena di istituzioni che vivono solo per arrecare danno.

venerdì 21 novembre 2014

identità inesistente

 Una identità inesistente

 Sento che Renzi ha scritto o si è fatto scrivere per firmarlo un articolo in cui rivendica la sua appartenenza alla sinistra. Lo fa quasi con disperazione sotto i colpi della polemica con il sindacato per l'art.18. Ricorda che è stato lui a fare iscrivere il PD alla internazionale socialista superando i maldipancia dei margheritini ex democristiani.
 L'iscrizione alla internazionale socialista non vuol dire oggi avere una identità di sinistra. I socialdemocratici collaborano con la destra della Merkel e di Juncker in Europa e Schultz ha ostentato rapporti cordiali con il governo nazista di Kiev. In Inghilterra dodici anni di governo dello spregevole laburista tatcheriano Blair  hanno finito di smontare  il welfare che i socialisti avevano creato dalla fine della seconda guerra mondiale e che ne faceva un paese civilissimo sul piano dei servizi e della protezione sociale. Oggi per essere di sinistra bisogna essere comunisti non revisionisti in grado di ripartire dalla esperienza  dei bolscevichi. . La socialdemocrazia europea non è di sinistra specialmente in politica estera nella quale ha condiviso la gravissima responsabilità dell'isolamento della Russia voluta da Obama, isolamento che sta avendo ripercussioni profonde e negative.
  Dichiararsi di sinistra per trattenere l'elettorato disgustato dalle politiche di destra del suo governo è una mossa furbastra poco onesta e poco convincente. Il governo ha nel suo seno due esponenti del mondo industriale e commerciale come Guidi e Poletti, due falchi della Confindustria e della Cooperazione (che non è più quella di Prampolini da tempo immemorabile ma socia di Li Gresti e di Soros il sanguinario miliardario amerikano che organizza le rivoluzioni colorate-
  Il biglietto di visita di questo Governo è stato l'attacco allo articolo 18 fino al suo stravolgimento ed alla sua riduzione a pochissimi casi.  Un attacco che è contro la Costituzione che lo stesso Renzi ed i suoi collaboratori si propone di gettare alle ortiche con la collaborazione di Berlusconi. La riduzione del Parlamento a monocameralismo,. l'aumento dei poteri dell'esecutivo, una legge elettorale truffa e liberticida che passivizza molto l'elettorato e sopratutto l'adesione alla Dottrina Iperliberista della Commissione Europea, l'atlantismo  sfrenato fanno di lui e del PD qualcosa che sicuramente non può essere e non sarà mai di sinistra. Renzi e berlusconi sono già d'accordo ad abolire l'art.1 della Costituzione.
  Il governo di Renzi gode dell'appoggio sfacciato della Confindustria. Non c'è un solo atto di questo governo che sia di sinistra: gli ottanta euro dati ai lavoratori non sono un atto di politica socialista ma di capitalismo compassionevole un modo per congelare i salari ed impedirne la contrattazione favorendo le imprese. Non c'è una sola misura che possa essere qualificata come socialista. Il welfare socialista è fatto di diritti e non di elargizioni una tantum.
  Strillare il proprio essere di sinistra quando si fa una plumbea politica di destra è una mistificazione. Il PD ha una base di sinistra assai fidelizzata che viene dal PCI e che è disposta a seguire il suo leader nel territorio della destra a patto però di non dichiararlo. E' proprio così e ve ne renderete conto se parlate con qualcuno degli elettori. Per questo oggi Renzi si affanna quasi con la bava alla bocca a gridare di essere quello che non è e che non è mai stato.
 

giovedì 20 novembre 2014

Una giustizia mostruosa


Una giustizia mostruosa
L'Italia è il Paese in cui i processi possono durare quaranta anni ed anche di più e ripetersi con varianti infinite tante volte. Su Moro abbiamo avuto quattro processi monumentali. Anche i processi di mafia hanno la caratteristica di reiterarsi e di ricominciare sempre daccapo. Naturalmente l'Italia è anche il Paese delle prescrizioni, prescrizioni che sono diventate davvero importanti da quanto Berlusconi ne ha avuto bisogno per non finire in galera cosa e che per lui ha sempre funzionato alla perfezione.
Stamane si commentano due strepitose decisioni della Magistratura che ci lasciano sconcertati e quasi senza parole: A distanza di 34 anni dalla strage di Bologna Mambro e Fioravanti oggi ai servizi sociali dei radicali vengono chiamati a rifondere allo stato oltre due miliardi di euro per le spese giudiziarie. Ovviamente la cosa non avrà nessun esito essendo i due incapienti a meno.
L'altra gravissima notizia giunge da Torino dove il responsabile della morte di tremila persone e di migliaia di altre che si vanno ammalando di cancro da amianto viene prescritto. Avrebbe dovuto socntare 18 anni di carcere e pagare l'indennizzo ai superstiti delle vittime. La cosa è tanto più eclatante in quanto nessuno sospettava che la Cassazione avrebbe lavorato sulle date per giungere a tanta sensazionale sentenza. Non sono giurista ma credo che un delitto che continua a produrre effetti mortali a trenta anni dalla sua individuazione non possa andare in prescrizione.
Intanto i Parlamento discute sotto la minaccia dello sciopero dei magistrati la legge che dovrebbe regolare la loro responsabilità civile. La discussione va male e anche se la legge sarà approvata sarà priva di effetti davvero incisivi e correttivi. I Magistrati che minacciano lo sciopero si erano fatti notare per la protesta sulla riduzione del loro periodo di ferie che è di sessanta giorni. Purtroppo il Parlamento italiano pieno di pregiudicati è ricattabile e deve giungere a soluzioni che siano accettate dalla ANM. Per queste ragioni l'Italia continua ad essere il Paese della malagiustizia che colpisce sopratutto le persone che non sono in grado di spendere per arruolare e farsi difendere da studi legali costosissimi. Immaginate quale sarà il contenzioso sul nuovo art.18 e come il disgraziato Cipputi che non ha i soldi per le sigarette potrà fronteggiare gli avvocati del suo datore di lavoro.




mercoledì 19 novembre 2014

Un misfatto morale

  Un misfatto morale

 Pare che il compromesso raggiunto e che mette insieme "sinistra" del PD e NCD di Alfano e naturalmente Renzi sia opera di una sottosegretaria con esperienza di sindacalista nel Mezzogiorno della CGIL.Mai mi sarei aspettato che giornali come il Corriere della Sera decantassero la biografia di una ragazza contadina poi diventata tessile e poi sindacalista a tempo pieno della CGIL e poi nel PD fino a farsi eleggere deputata e quindi scelta da Renzi come sottosegretaria. Pare che questa signora abbia agito in conseguenza della sua stessa storia regalando ai lavoratori italiani il licenziamento  senza possibilità di tornare mai più nella azienda anche se  infondato cosa questa che ha un peso eccezionale nelle terre del Sud dalle quali proviene l'ineffabile mediatrice dell'accordo.
  Non ho mai avuto tantissima fiducia in gente come Bersani e quindi la sua adesione al compromesso con Alfano non mi ha sorpreso. Pensavo che Civati e Cuperlo fossero più ,legati alla base sociale lavoratrice del PD e quindi che tenessero duro. Non hanno tenuto duro. Hanno fatto quadrato con Renzi e con Alfano mostrando un viso arcigno e duro a coloro che speravano nel loro aiuto.
 L'Uil si è fatta furba. Ha detto di rifiutare gli accordi e di scioperare assieme alla CGIL il 5 dicembre. Se anche la Cisl si fa convincere della convenienza ad aderire allo sciopero il gioco sarà fatto: avremo CGIL CISL e UIL a protestare contro la demolizione pezzo a pezzo dell'art.18 ma la protesta sarà fatta solo per ingannare la gente e non  ha alcuna speranza di cambiare le cose che ieri sono state decise.
 Il destino del diritto al lavoro negato si è compiuto ieri. La dichiarazione del Capo Gruppo di NCD è stata eloquente al riguardo. E' un peana di vittoria che celebra la sconfitta di coloro che per vivere sono costretti a lavorare alle dipendenze di altri. TGrattassi di venti milioni di persone e delle loro famiglie. 
  Abolire i vincoli alla discrezionalità padronale in un periodo di grande disoccupazione e di crisi è un vero e proprio crimine sociale che porterà con se disgrazie e lutti. Se un lavoratore viene licenziato ingiustamente e gli si nega il reintegro lo si espelle per sempre dal mondo del lavoro. Potrà sopravvivere per un paio di anni con i meschini ammortizzatori sociali esistenti in Italia ma poi sarà condannato alla disoccupazione a vita. Non c'era alcun motivo di fare questa vigliaccata.  Matteo Renzi che in vita sua non ha mai lavorato ed ha campato molto agiatamente come amministratore ed ora come primo ministro ha voluto dare un segnale alla grande borghesia italiana di essere dalla sua parte ed in modo molto più deciso di quanto lo fosse Berlusconi. Si è macchiata l'anima di un delitto contro i deboli. Deboli non solo perchè salariati ma anche per avere sindacati marpioni e disonesti  che fanno finta di difenderli  ma non è vero.
 

martedì 18 novembre 2014

Gerusalemme e Hong Kong



Il megafono sionista
 
 Sproporzionata reazione della stampa e della politica italiana per la strage alla Sinagoga di Gerusalemme nella quale sono morti quattro rabbini, un poliziotto e i due attentori che sono stati come dice con brutalità il Corriere della Sera "abbattuti" verbo che si usa generalmente per gli animali.
 
 Nessuno di quanti strillano stamane in tutta la stampa italiana a cominciare dai due capofila del giornalismo sionista Venturini e Valle si era strappato i capelli per il mese di bombardamenti su Gaza nel corso del quale sono stati uccisi duemila palestinesi ( cinquecento bambin) e migliaia di feriti i bombardamento che è stato la ripetizione di quello avvenuto tre anni orsono con altrettanti morti e feriti
 
 Da parte di Venturini sul Corriere della Sera viene compiuta una operazione di falsificazione ideologica. Si afferma che trattasi di un episodio di odio religioso tra musulmani ed ebrei e non di una reazione di due patrioti palestinesi magari ai morti che Israele ha causato alle loro famiglie ed alla loro gente. Affermare che il conflitto tra palestinesi ed ebrei è religioso è davvero uno strepitoso falso storico al quale non crede neppure lo stesso giornalista dal momento che  Gaza con due milioni di prigionieri e la Cisgiordania pullulante di colonie ebraiche sono sotto gli occhi di tutti. L'Islamismo dei palestinesi è il più laico di tutto il mondo islamico.

   I morti di Gaza non sono vittime ci vili ma vittime di guerra,. I rabbini sono attivisti della guerra di Israele contro i palestinesi. Sono coloro che inculcano nella mentge dei soldati che la terra palestinese è tutta degli ebrei e che la presenza dei palestinesi è sacrilega ed intollerabile.
 
  In ogni caso è come se fossero stati uccisi da Nataniau e dal suo governo fascista dal momento che gli anni della sua direzione politica dopo Sharon sono stati e sono anni di sterminio del popolo palestinese.
 
  Proprio ieri il parlamento spagnolo ha approvato alla unanimità una mozione che chiede la formazione di uno Stato palestinese. Netaniau considera Gerusalemme capitale non dei due Stati ma solo di Israele. Questa rivendicazione non sarà sopportata dai palestinesi.
  
  Pietro Ancona
 
 
Hong Kong
 
La Pace del mondo in pericolo
A Hong Kong continua la guerriglia organizzata dagli amerikani contro l'amministrazione della città autonoma ma cinese. Soros sta prodigando qualcuno dei suoi forzieri per finanziare una operazione che oramai dura da mesi e che vorrebbe portare "democrazia" nell'ex colonia ora una città-stato forse la più ricca del mondo.
Hong Kong come il Tibet come l'Ucraina fanno parte di un disegno rivolto a molestare e mettere in difficoltà la Cina e la Russia. Gli USA non sopportano che la Cina continui a prosperare e che possa sorpassarli. Della Russia non sopportano che limiti la sua libertà di strage nei paesi come la Siria e che abbia petrolio e gas in quantità da condizionare l'Europa,
Vorrebbero che alle elezioni previste per il 1917 andassero al potere secessionisti protetti dall'Occidente. Non hanno ancora la forza di un colpo di Stato come hanno fatto a Kiev.
http://www.corriere.it/…/manifestanti-pro-democrazia-assalt….

Europa fallita

la vittoria della borghesia europea è la sua sconfitta

le elezioni in Romania hanno confermato la solida egemonia politica del liberismo in Europa mai contrastato dalla socialdemocrazia che si è adeguata alla sua dottrina. Oramai il liberismo europeo sconfina con il nazismo ed infatti non ci sono "valori " in grado di bilanciare e di sospingere l'Europa lontano dai nazisti di Kiev dei paesi baltici e della Polonia. Anche il Nord Europa una volta regno del welfare socialdemocratico dopo il massacro dei cento giovani socialisti norvegesi sprofonda in una cupa xenofobia che si spinge fino alla sterilizzazione delle donne rom ancora presente nella sua storia. L'aggressività verso la Russia è di stampo nazista e riecheggia tutte le ragioni dell'anticomunismo anche se Putin e la Russia di oggi non sono comunisti.
la politica economica che la Germania ma anche la Commissione hanno imposto alla Europa la cosidetta politica della austerità è depressiva ed avvilente. L'Europa declina non per la concorrenza dell'Asia ma per la sua sciocca ed autolesionista politica dei parametri di Maastrict che ignora il grande insegnamento keinesiano del passivo del bilancio che ha dato vita ai periodi felici della storia del capitalismo.
Ma il fallimento europeo è nel suo allineamento stupido ed acefalo all'odio di Obama per Putin e per la Russia. Quanto è avvenuto nel recente G20 resterà come una macchia ignobile sui paesi europei e su razzisti paesi anglosassoni in particolare. Si tenta di fare fallire economicamente la Russia con le sanzioni per disgregarne la compattezza politica e consentirne lo smembramento, Il primo grande banchetto di carni russe è stato fatto con la collaborazione dei giuda Gorbacev e Eltsin: cinque milioni di chilometri quadrati dell'URSS non esistono più per fare luogo a nazioni inventate a tavolino come quelle inventate dai colonialisti in Africa. Queste nazioni vengono oggi usate come basi da scagliare co ntro la Russia a cominciare dall'Ucraina come ieri la Georgia. Questa politica di sabotaggio europeo della Russia porta disgrazie all'Europa a meno che non pensi di risolvere le sue difficoltà con una invasione del grande vicino. Invasione fatta da Napoleone e poi dai polacchi e nel 1917 da 14 nazioni compresa l'USA e poi da Hitler e da Mussolini nel 1941. Tutte disastrose.
La grande vittoria della borghesia europea sul socialismo vero (non la vile socialdemocrazia) genera oggi disoccupazione, depressione e cancella il futuro delle nuove generazioni. La precarizzazione ha rottamato le nuove leve del lavoro e cancellato la sicurezza del domani. Dal momento che il lavoro resta il fattore fondamentale dei popoli e nonostante le teorie sul suo superamento nella virtualità della società telematica l'elemento deciso della vita, la sua sconfitta e la sconfitta stessa dell'umanità e quindi della stessa borghesia che oggi ne gode e se ne pavoneggia.
 Quando il socialismo europeo ritroverà se stesso e cesserà di rinnegare Stalin che ne è stato l'incarnazione ed il grande successo dell'URSS riprenderà la dialettica sociale e politica che aprirà nuovi orizzonti a tutto il continente europeo. Orizzonti oggi cancellati dalla triste miserie delle società capitalistiche basate sull'operaio di Danzica pagato meno di un terzo di quello che il regime comunista pagava a Lesqa Walesa ed ai suoi compagni di lavoro.
Pietro Ancona


lunedì 17 novembre 2014

Maramaldo

Il coraggio di Renzi è quello di Maramaldo
se la prende con Cipputi che è l'umile e generosa classe dei lavoratori italiani che ci ha dato da mangiare a tutti ma non ha il coraggio di fare la vera riforma che libererebbe risorse per centinaia di miliardi di euro: l'abolizione del livello politico delle Regioni,. La chiusura di venti vanitosi e disonesti parlamentini e la smobilitazione di venti governi regionali e relative altissime burocrazie darebb e ossigeno all'Italia oppressa dalla Oligarchia dei politici spesso alleata con la mafia.
Ma non avrà mai il coraggio di farle. Le sole riforme che sa fare sono quelle del Grande Vile e Miserabile che è al soldo dei banchieri e degli industriali: attaccare l'art.18 ed i sacrosanti diritti garantiti dallo Statuto dei Lavoratori

Pennivendoli e guerrafondai

Pennivendoli e guerrafondai

Due tra i più autorevoli opinionisti della borghesia italiana, il Prof.Panebianco ed Enzo Bettiza aizzano i lettori del Corriere e della Stampa contro Putin  la Russia e contro l'Islam. Vorrebbero far credere di essere convinti della reale pericolosità del Califfo che issa le sue bandiere nere su Roma e di mene imperialistiche della Russia di Putin in Ucraina. Non spiegano chi è il Califfo e che cosa è il Califfato che sta per conquistare l'Iraq entità misteriose ma non tanto emerse dal mare di orrori di di sangue del MedioOriente. Le persone serie sanno che trattasi della Legione Straniera degli USA simile a quella che i francesi tengono o tenevano in Marocco. Non raccontano come la questione Ucraina è stata creata dagli USA e dalla Nato che hanno favorito un colpo di stato dei nazisti locali contro il legittimo presidente costretto a fuggire per salvare la vita. Non raccontano le pressioni che erano  state fatte per fare aderire l'Ucraina alla Unione Europea ed alla Nato.  Quando normalmente le procedure per l'ingresso nella UE sono lunghe difficili ed assai laboriose si chiedeva a Jaruscenko di firmare senza indugi l'atto di adesione.
 Mentre si fa credere ai creduloni apprensivi lettori della Stampa che Roma è in procinto di essere occupata dalle truppe del Califfo senza dubitare minimamente della enormità di siffatta balla ed ai borghesi lombardi che Putin è un cattivaccio che si è pappata la Crimea,  la carneficina occidentale inferocisce dalla Libia allo Afghanistan  e centinaia di migliaia di persone sono state private della vita dalla farsa tragica delle Torri Gemelle ad oggi. Ora si prepara l'opinione pubblica occidentale alla guerra contro la Russia.
  Ma c'è una enorme differenza tra Islam e Russia. L'Islam non ha flotte di bombardieri per devastare Roma Parigi o Berlino mentre la Russia li ha e se aggredita militarmente oltre che economicamente potrebbe reagire. Gli USA si vogliono sbarazzare della Russia come Stato sovrano ed incaricano l'Europa di farlo. Mi domando se Bettiza e Panebianco si ricordino di essere italiani ed europei quando tirano la volata al Pentagono. Mi domando se si ricordano che la Russia eredita dalla URSS un arsenale di missili intercontinentali e di ogive nucleari capaci di fare distruggere gli USA e l'Europa.

domenica 16 novembre 2014

il G20 dei ruffiani

Il G20 dei ruffiani

I ruffiani di Obama al G20 a cominciare dai governi australiano e canadese hanno fatto di tutto per offendere Putin e costringerlo ad andarsene prima che i lavori terminassero. Ha cominciato il pazzo criminale Obama che ha accusato la Russia di essere un pericolo per il mondo trascurando il dettaglio che tutte le guerre in corso nel pianeta sono opera degli americani compresa la guerra di Ucraina. Il premier australiano ha chiesto conto a Putin dell'aereo maltese abbattuto con 350 persone a bordo ignorando il fatto oramai arcinoto che l'aereo è stato abbattuto su ordine di Kiev e magari con la partecipazione tecnica di ufficiali USA. La Merkel dopo essere stata riunita per un paio di ore con Putin ha annunziato nuove sanzioni commerciali contro la Russia. Il livello di subalternità canina agli USA è tale che le sanzioni contro la Russia si fanno non tenendo conto delle gravissime conseguenze economiche che esse producono su chi le emana a cominciare dalla Germania e dalla Francia (quest'ultima si trova esposta per commesse di 20 miliardi di euro).
Tra gli sgarbi fatti a Putin dal livido ruffiano australiano il fatto di farlo ricevere allo aeroporto da un semplice sottosegretario infrangendo le regole protocollari e di avere situato Putin alla estremità posteriore del gruppo nella foto ufficiale del G20.
Questo G20 è stato fatto per mostrare al mondo intero l'isolamento della Russia. Tutto il resto è stato aria fritta a cominciare del tema oramai bollito della "crescita" da contrapporre alla "austerità" quasi che la scelta di una parola fosse sufficiente a cambiare il corso della crisi del capitalismo. Obama si è pavoneggiato della ripresa del PIL americano e della disoccupazione ridotta al sette per cento. Obama ha bacchettato l'Europa di non svilupparsi ignorando che la crisi europea è stata provocata da montagne di miliardi di titoli falsi che le Banche di Wall Street hanno rifilato alle banche europeo nel 2008 e che ancora oggi producono effetti letali.
Tutta la batteria massmediatica occidentale parla di Putin come di uno Zar ignorando che Obama ogni lunedì mattina condanna a morte firmando la Kill list un certo numero di persone di cui non sapremo niente. In verità l'assedio alla Russia vuole punire il dissenso nei confronti della politica imperiale e lo slancio che anima la Russia nelle relazioni internazionali e nei suoi progetti di pace. Gli americani non vedono di buon occhio la ripresa russa di investimenti ed interventi nell'Artico essendosi convinti che con la fine dell'URSS l'Artico sarebbe stato loro proprietà e non anche della Russia che vi è prospiciente. Si tratta del luogo più ricco di materie prime esistente al mondo.
Debbo dare atto all'Italia di essersi comportata con educazione e civiltà verso Putin. Il nostro Ministro degli Esteri lo ha invitato allo Expo e con ciò si è staccato dal branco dei "canazzi di bancata" che hanno trascorso due giorni a latrare e tentare di mordere ai polpacci il gigante russo.
Spero che dopo la tirata di orecchie che giungerà dalla Casa Bianca l'Italia non cerchi di salvarsi attaccando la Russia.

venerdì 14 novembre 2014

fascismo risorgente!

 TOR SAPIENZA   Allarme per la democrazia.
Si vuole ridare Roma ai fascisti e la TV è complice!!

I massmedia tentano di accreditare la tesi di una rivolta della popolazione contro il Centro Profughi. Una rivolta spontanea motivata dalla esigenza di non fare degradare il quartiere nel quale vivono Le cose non stanno così-

Ho visto in TV momenti dello scontro tra poliziotti e "cittadini" antiprofughi. I poliziotti stentavano a reggere l'urto di gruppi organizzati militarmente addestrati alla guerriglia urbana che lanciavano bombe carta e fumogeni colorati. Ho visto la polizia disposta a quattro cinque cordoni di agenti in difficoltà come mai si viene a trovare quando si scontra con i manifestanti in condizioni "normali". Non credo proprio che si tratti dei cittadini esasperati del posto. Si tratta di ben altro.


Una signora del quartiere esagitata si lamentava di alzarsi alle cinque del mattino per recarsi ad un lavoro dal quale ricava 180 euro al mese e contestava il fatto che ogni profugo riceva dallo Stato 30 euro. Intanto la notizia è scorretta perchè i 30 euro vanno alla cooperativa che si occupa della gestione e non ai singoli profughi.(quanto spende la Coop per i migranti dei trenta euro è difficile sapere forse Alfano ci potrebbe informare)-


 Ebbene questa protesta della signora non legittima assolutamente il pogrom in corso contro il centro profughi ed è la prova che non si contesta un comportamento o una somma di comportamenti ma una situazione generale.

  Secondo me Tor Sapienza fa parte di un progetto di radicalizzazione xenofoba della popolazione italiana. La stessa contestazione del Sindaco peraltro molestato per la storia ridicola della Panda fa parte di un disegno che vuole riportare la destra al controllo della Capitale. Disegno nel quale potrebbe avere un ruolo di complice il PD anti Marino.

giovedì 13 novembre 2014

Tasse sul TFR in busta paga.
Disonesta operazione ai danni di Cipputi
Dodici miliardi annui rubati ai lavoratori
Non solo l'art.18 ma anche una cosa alla quale nessuno pensava e che è stata additata da Landini a Renzi che subito ha strabuzzato gli occhi di contentezza e se ne è approfittato per i suoi fini: Il TFR viene scongelato e mensilizzato nella busta paga in modi sui quali stanno discutendo ma pare per una cifra eguale ad una mensilità. Lo scopo del governo è triplice: avviarsi all'abolizione del TFR che oggi rende difficicoltosi i blitz di licenziamenti dovendo le aziende pagarlo ai lavoratori che non lo avessero affidato ad assicurazioni private, ridurre la pressione per miglioramenti salariali alle aziende ed incrementare i consumi. Quest'ultimo risultato assai problematico come lo è stato per gli ottanta euro data la condizione difficile e piena di debiti nella quale si trovano la grande maggioranza dei lavoratori ed in particolare le famiglie monoreddito.
Il TFR oggi tassato all'11 per cento in busta paga sarà tassato come salario. Insomma i lavoratori subiranno un salasso assai sanguinoso che potrebbe essere di parecchi miliardi.
Tutto questo avviene si può dire per volontà più dei sindacati che del governo e della confindustria. Mi domando che cosa hanno mai fatto di male i lavoratori ai loro sindacati per esserne tanto odiosamente danneggiati.

onal 7 novembre 2014 Dopo che l'Unione europea ha imposto sanzioni economiche alla Russia nella speranza di piegarla e ridurne la forza militare, la Russia ha di...

aurorasito.wordpress.com

Truffa Elettorale


Legge elettorale supertruffa
I due tiranni della politica italiana si sono messi d'accordo seppur ancora a metà su come farsi una legge elettorale che faccia comodo a loro ed ai loro partiti. Sono d'accordo a conferire un premio di maggioranza al partito che raggiunge il 40 per cento dei votanti. Questo partito dovrebbe essere premiato con la sottrazione di un numero di parlamentari che potrebbe anche essere enorme (cento deputati?) da aggiungere ai seggi conquistati nella competizione elettorale. La scusa di questo orrendo marchingegno è quella di sempre: governabilità. Scusa infondata dal momento che il ricorso alla decretazione ed al voto di fiducia è diventato la norma e la discussione parlamentare una rara evenienza. La governabilità è l'alibi della dittatura.
I due satrapi ed i loro osceni partiti si sono accordati per concedersi 100 capolista bloccati e cioè scelti non dagli elettori ma da loro, di concedere (bontà loro) il voto di preferenza limitato e di fissare una soglia di sbarramento del tre per cento. Ricordo che la soglia si sbarramento è illegittima e che l'Italia ha avuto il privilegio di eleggere Adriano Olivetti deputato soltanto perchè non c'era alcuna soglia di sbarramento.
La legge sulla quale i due Compari si sono accordati seppur ancora con qualche maldipancia è incostituzionale e rischia di essere bocciata come quella che ha dato vita a questo Parlamento illegittimo. Ma chi se ne frega! La Corte Costituzionale viene integrata da elementi fedeli al nuovo corso ademocratico della Repubblica. Proprio ieri si è data un Presidente morbidissimo verso l'attuale maggioranza.

http://www.repubblica.it/…/legge_elettorale_si_va_verso_l_…/





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Legge elettorale supertruffa
I due tiranni della politica italiana si sono messi d'accordo seppur ancora a metà su come farsi una legge elettorale che faccia comodo a loro ed ai loro partiti. Sono d'accordo a conferire un premio di maggioranza al partito che raggiunge il 40 per cento dei votanti. Questo partito dovrebbe essere premiato con la sottrazione di un numero di parlamentari che potrebbe anche essere enorme (cento deputati?) da aggiungere ai seggi conquistati nella competizione elettorale. La scusa di questo orrendo marchingegno è quella di sempre: governabilità. Scusa infondata dal momento che il ricorso alla decretazione ed al voto di fiducia è diventato la norma e la discussione parlamentare una rara evenienza. La governabilità è l'alibi della dittatura.
I due satrapi ed i loro osceni partiti si sono accordati per concedersi 100 capolista bloccati e cioè scelti non dagli elettori ma da loro, di concedere (bontà loro) il voto di preferenza limitato e di fissare una soglia di sbarramento del tre per cento. Ricordo che la soglia si sbarramento è illegittima e che l'Italia ha avuto il privilegio di eleggere Adriano Olivetti deputato soltanto perchè non c'era alcuna soglia di sbarramento.
La legge sulla quale i due Compari si sono accordati seppur ancora con qualche maldipancia è incostituzionale e rischia di essere bocciata come quella che ha dato vita a questo Parlamento illegittimo. Ma chi se ne frega! La Corte Costituzionale viene integrata da elementi fedeli al nuovo corso ademocratico della Repubblica. Proprio ieri si è data un Presidente morbidissimo verso l'attuale maggioranza.

http://www.repubblica.it/…/legge_elettorale_si_va_verso_l_…/





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mercoledì 12 novembre 2014

Invaderemo la Russia?

Invaderemo la Russia ancora una volta?
La richiesta di stanziamenti per comprare nuove armi specialmente dagli americani fatta oggi da Napolitano potrebbe significare che esistono ad alto livello internazionala piani per invadere la Russia. Può darsi che gli USA stiano aizzando la Unione Europea a scagliarsi dentro il territorio russo. La Russia nella sua storia millenaria non ha mai aggredito nessuno.
Tutto quello che oggi si muove nel mondo è una costruzione modulare di conquista o di sterminio degli USA. Il colpo di Stato in Ucraina e la presenza di migliaia e migliaia di agenti Cia e specialisti del Pentagono in Ucraina preludono l'aggressione a Mosca.

Siamo sempre stati vili durante la nostra storia. Ieri abbiamo aggredito la Libia consentendone la distruzione. Abbiamo fatto quattromila missioni di bombardamento aereo in Libia dove avevamo interessi enormi legati alla pace. Questo è stato fatto per ordine di Napolitano che ha obbligato Berlusconi a cedere gli aeroporti alla Nato ed a bombardare Gheddafi con il quale aveva appena stilato un trattato di pace.
http://www.agi.it/…/napolitano_gravi_minacce_per_allarmante…

Il regalo di Landini a Renzi

Tasse sul TFR in busta paga.
Disonesta operazione ai danni di Cipputi
Dodici miliardi annui rubati ai lavoratori
Non solo l'art.18 ma anche una cosa alla quale nessuno pensava e che è stata additata da Landini a Renzi che subito ha strabuzzato gli occhi di contentezza e se ne è approfittato per i suoi fini: Il TFR viene scongelato e mensilizzato nella busta paga in modi sui quali stanno discutendo ma pare per una cifra eguale ad una mensilità. Lo scopo del governo è triplice: avviarsi all'abolizione del TFR che oggi rende difficicoltosi i blitz di licenziamenti dovendo le aziende pagarlo ai lavoratori che non lo avessero affidato ad assicurazioni private, ridurre la pressione per miglioramenti salariali alle aziende ed incrementare i consumi. Quest'ultimo risultato assai problematico come lo è stato per gli ottanta euro data la condizione difficile e piena di debiti nella quale si trovano la grande maggioranza dei lavoratori ed in particolare le famiglie monoreddito.
Il TFR oggi tassato all'11 per cento in busta paga sarà tassato come salario. Insomma i lavoratori subiranno un salasso assai sanguinoso che potrebbe essere di parecchi miliardi.
Tutto questo avviene si può dire per volontà più dei sindacati che del governo e della confindustria. Mi domando che cosa hanno mai fatto di male i lavoratori ai loro sindacati per esserne tanto odiosamente danneggiati.

sabato 8 novembre 2014

Discorso di Honeker al Tribunale






www.resistenze.org - cultura e memoria resistenti - storia - 29-10-09 - n. 293

 
Erich Honecker (Neunkirchen, 25 agosto 1912 - Santiago del Cile, 29 maggio 1994) è stato un politico tedesco. È stato Presidente della Repubblica Democratica Tedesca dal 1976 al 1989.
 
Attivista comunista in gioventù durante il nazismo fu arrestato, tornando libero soltanto alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Tra i fondatori del SED, nel 1971 fu eletto segretario generale della SED sostituendo Walter Ulbricht. Contrario al processo di riforme portato avanti da Mihail Gorbacëv in URSS, si pose in autonomia da Mosca. Nell’ottobre 1989 Honecker si dimise da tutte le sue cariche. Dopo l’unificazione tra Repubblica Federale Tedesca e DDR si trasferì a Mosca, sottoposto a processo in Germania per abuso di potere venne estradato dalla Federazione Russa nel 1991. Prosciolto dalle accuse per motivi di salute si traferì in Cile, dove morì nel 1994.

 
Discorso-Autodifesa pronunciato davanti al Tribunale di Berlino
 
Erich Honecker
 
Difendendomi dall’accusa manifestamente infondata di omicidio non intendo certo attribuire a questo Tribunale e a questo procedimento penale l’apparenza della legalita’. La difesa del resto non servirebbe a niente, anche perche’ non vivro’ abbastanza per ascoltare la vostra sentenza. La condanna che evidentemente mi volete infliggere non mi potra’ piu’ raggiungere. Ora tutti lo sanno. Basterebbe questo a dimostrare che il processo e’ una farsa. E’ una messa in scena politica.
 
Nessuno nelle regioni occidentali della Germania, compresa la citta’ di prima linea di Berlino Ovest, ha il diritto di portare sul banco degli accusati o addirittura condannare i miei compagni coimputati, me o qualsiasi altro cittadino della RDT, per azioni compiute nell’adempimento dei doveri emananti dallo Stato RDT.
 
Se parlo in questa sede, lo faccio solo per rendere testimonianza alle idee del socialismo e per un giudizio moralmente e politicamente corretto di quella Repubblica Democratica Tedesca che piu’ di cento stati avevano riconosciuto in termini di diritto internazionale. Questa Repubblica, che ora la RFT chiama Stato illegale e ingiusto, è stata membro del Consiglio di Sicurezza dell’ O.N.U., che per qualche tempo ha anche presieduto, e ha presieduto per un periodo la stessa l’Assemblea generale. Non mi aspetto certo da questo processo e da questo Tribunale un giudizio politicamente e moralmente corretto della RDT, ma colgo l’occasione di questa messa in scena politica per far conoscere ai miei concittadini la mia posizione.
 
La situazione in cui mi trovo con questo processo non è un fatto straordinario. Lo Stato di diritto tedesco ha già perseguitato e condannato Karl Marx, August Bebel, Karl Liebknecht e tanti altri socialisti e comunisti. Il terzo Reich, servendosi dei giudici ereditati dallo Stato di diritto di Weimar portò avanti quest’opera in molti processi, uno dei quali io stesso ho vissuto in qualità di imputato. Dopo la sconfitta del fascismo tedesco e dello Stato hitleriano, la RFT non ha avuto bisogno di cercarsi nuovi procuratori della repubblica e nuovi giudici per riprendere a perseguitare penalmente in massa i comunisti, togliendo loro il lavoro e il pane nei tribunali del lavoro, allontanandoli dagli impieghi pubblici tramite i tribunali amministrativi o perseguitandoli in altri modi. Ora capita a noi quello che ai nostri compagni della Germania occidentale era già capitato negli anni ‘50. Da circa 190 anni è sempre lo stesso arbitrio che si ripete. Lo Stato di diritto della Repubblica Federale Tedesca non è uno stato di diritto ma uno stato delle destre [gioco di parole in tedesco, N.d.T.].
 
Per questo processo, come per altri in cui altri cittadini della RDT vengono perseguitati per la loro contiguità col sistema di fronte ai tribunali penali o del lavoro, sociali o amministrativi, c’è un argomento principe che viene usato. Politici e giuristi sostengono: dobbiamo condannare i comunisti perchè non lo abbiamo fatto con i nazisti. Questa volta dobbiamo fare i conti con il nostro passato. A molti sembra un ragionamento ovvio, ma in realtà è totalmente falso. La verità è che la giustizia tedesco‑occidentale non poteva punire i nazisti perchè i giudici e i procuratori della repubblica non potevano punire se stessi. La verità è che questa giustizia della Germania Federale deve il suo attuale livello, comunque lo si voglia giudicare, ai nazisti di cui ha assunto l’eredità. La verità è che i comunisti e i cittadini della RDT vengono perseguitati oggi per le stesse ragioni per cui sono sempre stati perseguitati in Germania. Solo nei 40 anni di esistenza della RDT le cose sono andate in senso opposto. E’ con questo spiacevole inconveniente che bisogna ora fare i conti. Il tutto naturalmente nel pieno rispetto del diritto. La politica non c’entra assolutamente niente!
 
I giuristi più eminenti di questo paese, tanto dei partiti di maggioranza che della SPD, giurano che il nostro processo altro non è che un normale processo penale, non un processo politico, non una messa in scena. Vengono arrestati i membri di uno dei più alti organismi statali del paese confinante e si dice che però la politica non c’entra niente. Si contestano ai generali della contrapposta alleanza militare le decisioni prese, ma si sostiene che la politica non c’entra niente. Quelle stesse personalità che ieri venivano ricevute con tutti gli onori come ospiti di stato e interlocutori degli sforzi congiunti per impedire che potesse mai più scaturire una guerra dal suolo tedesco, vengono oggi etichettate come criminali. Ma anche questo non avrebbe niente a che fare con la politica.
 
Si mettono sotto accusa i comunisti, che da quando sono apparsi sulla scena politica sono sempre stati perseguitati, ma nella RFT oggi tutto ciò non avrebbe niente a che fare con la politica.
 
Per me e, credo, per chiunque non sia prevenuto, è evidente che questo processo è politico come solo può esserlo un processo contro la dirigenza politica e militare della RDT. Chi lo nega non sbaglia, chi lo nega mente. Mente per ingannare ancora una volta il popolo. Con questo processo si fa proprio ciò di cui noi veniamo accusati: ci si sbarazza degli avversari politici con i mezzi del diritto penale. Ma naturalmente tutto avviene secondo la legge.
 
Anche altre circostanze mostrano senza ombra di dubbio che con questo processo si perseguono fini politici. Come mai il cancelliere federale, come mai il signor Kinkel, già capo dei servizi segreti, poi ministro della giustizia e infine ministro degli esteri della RFT si sono tanto impegnati per riportarmi a qualsiasi costo in Germania e rinchiudermi nel carcere di Moabit dove sono già stato sotto Hitler? Come mai il cancelliere ha lasciato che io volassi a Mosca per poi far pressioni su Mosca e sul Cile perché mi consegnassero, contro ogni principio del diritto internazionale? Come mai i medici russi che avevano fatto la diagnosi giusta al primo esame l’hanno poi dovuta falsificare? Come mai io e i miei compagni, che di salute non stanno tanto meglio di me, veniamo trascinati di fronte al popolo come facevano anticamente gli imperatori romani con i loro avversari prigionieri?
 
Non so se tutto questo abbia una spiegazione razionale. Forse si conferma il detto antico che coloro che Dio vuole perdere prima li acceca. Una cosa comunque è chiara, ed è che tutti quegli uomini politici che un tempo mi chiedevano udienza ed erano felici di potermi a loro volta ricevere, non usciranno indenni da questo processo. Anche i bambini in Germania sapevano che degli uomini erano stati uccisi al muro e che tra i politici viventi il massimo responsabile del muro ero io, presidente del Consiglio Nazionale della Difesa (CND), segretario generale, presidente del Consiglio di Stato della RDT. Non ci sono perciò che due sole possibilità: la prima è che i signori politici della RFT abbiano coscientemente, liberamente e persino avidamente cercato di avere rapporti con un assassino. La seconda è che essi coscientemente e con soddisfazione lasciano adesso che un innocente venga incolpato di omicidio. Di queste due possibilità nessuna torna a loro onore. Una terza possibilità non c’è. Ma chi accetta un dilemma di questo genere e risulta perciò comunque, tanto in un caso come nell’altro, una persona priva di carattere, o è cieco oppure persegue altri fini che gli premono più del proprio onore.
 
Ammettiamo pure che nè’ il signor Kohl, nè il signor Kinkel, nè gli altri signori ministri e dirigenti di partito della Repubblica Federale Tedesca siano ciechi (cosa che non mi sento affatto di escludere). Rimane, come scopo politico di questo processo, la volontà di discreditare totalmente la RDT e con essa il socialismo in Germania. Il crollo della RDT e del socialismo in Germania e in Europa evidentemente ancora non gli basta. Devono eliminare tutto ciò che può far apparire questo periodo in cui gli operai e i contadini hanno governato in una luce diversa da quella della perversione e del delitto. La vittoria dell’economia di mercato (come chiamano oggi eufemisticamente il capitalismo) deve essere assoluta, e così la sconfitta del socialismo. Si vuole fare in modo, come diceva Hitler prima di Stalingrado, che quel nemico non si rialzi mai più. I capitalisti tedeschi in effetti hanno sempre avuto un’inclinazione per l’assoluto.
 
Questa finalità del processo, questa volontà di uccidere ancora una volta il socialismo già dato per morto, mostra quale sia il giudizio che il signor Kohl, il governo e anche l’opposizione della RFT danno della situazione. Il capitalismo ha vinto economicamente scavandosi la fossa, cosi come aveva fatto Hitler vincendo militarmente. In tutto il mondo il capitalismo è entrato in una crisi priva di sbocchi. Non gli è rimasta altra scelta che sprofondare in un caos ecologico e sociale oppure accettare la rinuncia alla proprietà privata dei mezzi di produzione e quindi il socialismo. Ambedue le alternative significano la sua fine. Ma per i potenti della Repubblica Federale Tedesca il pericolo più grave è chiaramente il socialismo. E questo processo deve servire a prevenirlo, così come deve servire a prevenirlo tutta la campagna contro la ormai scomparsa RDT, che deve essere marchiata come stato ingiusto e illegale.
 
Tutti i casi di morte per ragioni non naturali nel nostro paese ci hanno sempre colpito. Le uccisioni al muro non solo ci hanno colpito umanamente, ma ci hanno anche danneggiati politicamente. Più di ogni altro io porto dal maggio 1971 il peso della responsabilità politica del fatto che si è sparato, in base alle disposizioni sull’uso delle armi da fuoco, contro chi cercava di attraversare senza autorizzazione il confine tra la RDT e la RFT, tra il Patto di Varsavia e la NATO. E’ una pesante responsabilità, certo. Dirò più avanti perché me la sono assunta. Ma ora, in sede di definizione di quella che è la finalità politica di questo processo, non posso fare a meno di sottolineare anche il tipo di mezzi che vengono utilizzati per cercare di raggiungere il fine di diffamare la RDT. I mezzi utilizzati sono i morti al muro. Questi morti devono servire e servono a rendere appetibile ai media questo processo, come altri in precedenza. Tra i morti mancano però le guardie di confine della RDT assassinate. Abbiamo già visto, e soprattutto voi avete già visto, come le immagini dei morti siano state oggetto di mercato, senza rispetto per la pietà e la decenza. Questi sono i mezzi con cui si fa politica e si crea il giusto clima. Così si usano, anzi cosi si abusa dei morti nella lotta che i padroni conducono per mantenere la proprietà capitalistica. Perchè di questo e niente altro si tratta nella lotta contro il socialismo. I morti servono a mostrare quanto la RDT e il socialismo fossero inumani e anche a sviare l’attenzione dalla miseria del presente e dalle vittime dell’economia di mercato. Tutto ciò viene fatto democraticamente, legalmente, cristianamente, umanamente e per il bene del popolo tedesco.
 
Povera Germania!
 
E ora entriamo nel merito. I procuratori della città di prima linea ci accusano di omicidio come criminali comuni. Dato che personalmente non abbiamo ammazzato nessuna delle 68 persone la cui morte ci viene contestata nell’accusa, e dato che evidentemente non abbiamo nemmeno ordinato in precedenza che fossero uccisi, ne abbiamo in qualche modo provocato la loro morte, ecco che l’accusa, a pagina 9, mi contesta letteralmente:
 
« è... di aver ordinato, in qualità di segretario del Consiglio Nazionale della Difesa e responsabile dei problemi della sicurezza del CC della SED, di rafforzare le opere di confine intorno a Berlino (ovest) e gli sbarramenti di confine con la RFT per rendere impossibile il passaggio ».
 
Più avanti l’accusa mi contesta di aver partecipato in 17 sedute del CND dal 29/1l/1961 all’ 1/7/1983 alle decisioni di:
 
« costruire ulteriori sbarramenti di mine a strappo (dove la parola “ulteriori” fa capire che le forze armate sovietiche avevano già installato questi sbarramenti); 
migliorare il sistema di sicurezza del confine e l’addestramento all’uso delle armi da parte delle guardie confinarie; 
impedire gli sconfinamenti».
 
Mi si contesta inoltre di «aver dichiarato il 3/5 1974 che bisognava far ricorso senza scrupoli alle armi da fuoco» (cosa peraltro non vera) e infine di «aver votato a favore del progetto di legge confinaria entrato in vigore il 1° maggio l982».
 
Le accuse contro di me, o contro di noi, si riferiscono dunque a decreti del Consiglio Nazionale della Difesa, decreti di un organo costituzionale della RDT. Oggetto del procedimento è dunque la politica della RDT, sono le decisioni prese dal CND per difendere e preservare la RDT come Stato. Questo procedimento serve a criminalizzare questa politica. La RDT deve essere marchiata come Stato illegale e ingiusto e tutti coloro che l’hanno servita devono essere bollati come criminali. La persecuzione contro decine di migliaia ed eventualmente centinaia di migliaia di cittadini della RDT, di cui già parla la procura: questo è il vero scopo di questo procedimento, preparato da processi‑pilota contro guardie di confine e accompagnato da innumerevoli altri procedimenti giudiziari discriminatori dei cittadini della RDT, condotti di fronte a tribunali civili, sociali, del lavoro o amministrativi, nonché da moltissimi atti amministrativi. Non è in gioco dunque solamente la mia persona o quella degli alai imputati di questo processo. E’ in gioco molto di più. E’ in gioco il futuro della Germania e dell’Europa, anzi del mondo che, con la fine della guerra fredda e con la nuova mentalità, sembrava dovesse entrare in una fase tanto positiva. Qui non solo si prosegue la guerra fredda, ma si vogliono gettare le fondamenta di un’Europa dei ricchi. L’idea della giustizia sociale deve essere soffocata una volta per tutte. Bollarci come assassini serve a questo.
 
Io sono l’ultimo a oppormi a norme morali e legali che servano a giudicare e anche condannare gli uomini politici. Ma tre condizioni devono essere soddisfatte:
 
Le norme devono essere formulate esattamente in precedenza.
Esse devono valere allo stesso modo per tutti gli uomini politici.
La sentenza deve essere pronunciata da un tribunale al di sopra delle parti, un tribunale dunque che non deve essere composto né da amici né da nemici degli accusati.
 
Mi sembra che si tratti di condizioni ovvie, eppure nel mondo attuale non mi sembra che possano ancora essere soddisfatte. Se voi oggi sedete in giudizio contro di noi, lo fate come tribunale dei vincitori contro i vinti. Questo fatto é espressione dei rapporti di forza reali, ma non può pretendere validità giuridica né costituire un atto di giustizia.
 
Basterebbero questi argomenti a dimostrare l’illegalità dell’accusa. Ma poiché non ci sottraiamo al confronto neanche nel particolare, voglio dire io quel che l’accusa, o per malafede o per cecità, non dice.
 
Abbiamo già citato le parole con cui l’accusa inizia l’enumerazione cronologica dei fatti che ci vengono contestati:
 
« I1 12 agosto 1961 l’imputato Honecker, in qualità di segretario del CND e responsabile dei problemi della sicurezza del CC della SED ordinava di rafforzare le opere di confine intorno a Berlino (ovest) e gli sbarramenti di confine con la RFT per rendere impossibile il passaggio ».
 
Questo modo di vedere la storia è assai eloquente. Il responsabile dei problemi della sicurezza del CC della SED nel 1961 dava disposizioni su un fatto che poteva cambiare la storia del mondo! Qui si supera anche l’autoironia dei cittadini della RDT che chiamavano il loro paese «la più grande RDT del mondo». Va bene che oggi Enno von Löwenstein cerca di ingigantire la RDT per dare così più valore alla vittoria della RFT, ma neanche quest’ala destra del giornalismo politico tedesco riesce a fare della RDT una grande potenza mondiale. Questo rimane prerogativa dell’«autorità più obiettiva del mondo», la procura della repubblica. Ciascuno è padrone di rendersi ridicolo di fronte alla storia a proprio piacimento. Ma in ogni caso la costruzione del muro fu decisa a Mosca il 5/8/1961 in una riunione degli Stati del Patto di Varsavia. In quella alleanza tra i paesi socialisti la RDT era un membro importante, ma non la potenza guida. Questo il tribunale lo potrebbe dare per assodato senza bisogno di dimostrazione.
 
Dato che noi; come già ha detto Endash; di persona non abbiamo ammazzato nessuno, né abbiamo direttamente ordinato di ammazzare nessuno, l’azione omicida viene ravvisata nella costruzione del muro, nell’averlo tenuto in piedi e nell’imposizione del divieto di lasciare la RDT senza autorizzazione statale. E naturalmente questo non c’entrerebbe affatto con la politica. Così almeno sostiene la giurisprudenza tedesca. Ma non potrà sostenerlo di fronte alla storia o al raziocinio umano. Non farà altro che tradire ancora una volta le sue origini e mostrare di quale spirito sia figlia e dove stia andando la Germania.
 
Tutti noi che avevamo a quell’epoca responsabilità di governo nei paesi del Patto di Varsavia prendemmo quella decisione politica collettivamente. Non lo dico per scaricarmi dalle mie responsabilità attribuendole ad altri; lo dico soltanto perché così è stato e non altrimenti e io sono convinto che quella decisione di allora, del 1961, fosse giusta e tale sarebbe rimasta finché non fosse terminato lo scontro tra USA e URSS. Quella decisione politica e i convincimenti che la dettarono costituiscono appunto l’oggetto di questo processo. Bisogna essere ciechi o chiudere consapevolmente gli occhi davanti agli avvenimenti del passato per non riconoscere che questo è un processo politico dei vinti contro i vincitori, per non capire che esso significa deformare la storia per motivazioni di ordine politico. Voi ritenete che quella decisione politica fosse sbagliata e considerate me e i miei compagni responsabili penalmente per i morti ammazzati al muro. Ebbene io vi dico che la decisione che voi ritenete giusta avrebbe causato migliaia o milioni di morti. Di questo ero e sono tuttora convinto e credo ne siano convinti anche i miei compagni. è per questa convinzione politica che ci troviamo qui davanti a voi. E voi ci condannerete perché avete un’opinione politica diversa dalla nostra.
 
Come e perché si sia giunti alla costruzione del muro non sembra che interessi la pubblica accusa. Su questo l’accusa non spende una parola. Cause e circostanze vengono del tutto ignorate, la catena degli avvenimenti storici viene arbitrariamente spezzata. Erich Honecker ha costruito e tenuto in piedi il muro. Stop. Questa é la rappresentazione semplicistica che i giuristi tedeschi riescono a dare della storia. Quel che gli interessa é che i comunisti siano bollati da criminali e come tali condannati. I tedeschi in realtà sono perfettamente in grado di sapere come si è arrivati al muro e conoscere le ragioni per cui al muro si è sparato. Ma poiché l’accusa si comporta come se costruire muri e farvi ammazzare la gente fosse una caratteristica peculiare del socialismo e come se singoli «delinquenti» come me e i miei compagni ne portassero intera la responsabilità, mi vedo costretto, pur non essendo uno storico, a riassumere la storia che ha portato al muro.
 
Le sue origini si spingono lontano. Ci riportano alla formazione del capitalismo e del proletariato. Ma l’inizio immediato della tragedia dell’ultima fase della storia tedesca si situa nell’anno 1933. In quell’anno, com’è noto, molti tedeschi votarono in libere elezioni per il partito nazista e il presidente Hindenburg, che era stato eletto altrettanto liberamente nel 1932, investi democraticamente Adolf Hitler delle funzioni di capo del governo. Subito dopo i predecessori politici degli attuali partiti dominanti, con l’eccezione della SPD, votarono i pieni poteri, dando a Hitler poteri assoluti dittatoriali. Solo i comunisti prima di quelle elezioni avevano detto: «chi vota Hindenburg vota Hitler, chi vota Hitler vota per la guerra». Al momento del voto per i pieni poteri i deputati comunisti erano già stati allontanati dal Reichstag, molti comunisti erano stati arrestati o vivevano in clandestinità. Già allora la messa fuori legge dei comunisti fu il segnale della fine della democrazia in Germania.
 
Non appena Hitler fu messo a capo del governo, la Germania conobbe il suo primo miracolo economico. La disoccupazione era vinta; i titoli Volkswagen andavano bene e l’animo ardente del popolo portava a scacciare e assassinare gli ebrei. Il popolo tedesco in maggioranza era felice e contento.
 
Quando scoppiò la seconda guerra mondiale e le fanfare annunciavano le guerre lampo contro Polonia, Norvegia, Danimarca, Belgio, Olanda, Lussemburgo, Francia, Jugoslavia, Grecia, l’entusiasmo non conobbe più confini. I cuori di quasi tutti i tedeschi battevano all’unisono con il loro cancelliere, il più grande duce di tutti i tempi. Nessuno immaginava che l’impero millenario sarebbe durato solo 12 anni.
 
Quando nel 1945 tutto fu ridotto in macerie, la Germania non si trovò padrona del mondo, come prediceva una ben nota canzone nazista, ma totalmente dominata dagli alleati. La Germania fu divisa in quattro zone. Non c’era assolutamente libertà di trasferirsi da una zona all’altra. Nemmeno per gli emigrati tedeschi che, come Gerhart Eisler, volevano ritornare in Germania dagli USA.
 
Negli USA c’erano piani (per esempio il piano Morgenthau) che prevedevano la divisione perpetua della Germania in vari stati. Proprio in risposta a questi piani Stalin pronunciò le famose parole: «Gli Hitler vengono e vanno, il popolo tedesco e lo Stato tedesco rimangono». Ma l’unità della Germania, che a quel tempo l’URSS voleva fosse mantenuta, non si realizzò. Per effetto della guerra fredda proclamata dagli USA nel 1947, la Germania; con l’accorpamento di due e poi di tre zone, con la riforma monetaria, infine con la costituzione nel maggio 1949 della RFT; fu divisa per un lungo periodo in due parti. Come si vede dalla successione temporale, questa divisione non fu opera dei comunisti, ma degli alleati occidentali e di Konrad Adenauer. La costituzione della RDT seguì in un secondo tempo e fu la conseguenza logica della costituzione della RFT. Ormai si erano formati due diversi Stati tedeschi. Ma la RFT non aveva nessuna intenzione di riconoscere la RDT e stabilire con essa rapporti pacifici. La RFT pretendeva anzi di essere l’unica rappresentante di tutta la Germania e di tutti i tedeschi. Con l’aiuto degli alleati proclamò un embargo economico e cercò per quella via di isolare la RDT economicamente e politicamente. Una politica di aggressione senza guerra: così si può definire la linea seguita dalla RFT nei confronti della RDT. Questa fu la forma che la guerra fredda assunse sul suolo tedesco.
 
Fu questa politica che portò al muro.
 
Dopo l’ingresso della RFT nella NATO, la RDT aderì al Patto di Varsavia. I due Stati tedeschi si fronteggiarono così come Stati membri di alleanze militari ostili.
 
La RFT era più forte della RDT sotto diversi aspetti: per numero di abitanti, potenza economica, legami politici ed economici. Grazie al piano Marshall e al pagamento di minori riparazioni dovette inoltre sopportare le conseguenze della guerra in misura ridotta. La RFT disponeva di maggiori ricchezze naturali e di un territorio più ampio. Essa sfruttò questa molteplice superiorità in tutti i modi, ma soprattutto promettendo ai cittadini della RDT vantaggi materiali se abbandonavano il loro paese. Molti cittadini della RDT non resistettero a questa tentazione e fecero quello che i politici della RFT si aspettavano che facessero: “votarono con i piedi”. Il successo economico esercitò un’attrazione fatale sui tedeschi dopo il 1945 non meno di quanto era accaduto dopo il 1933.
 
La RDT e gli Stati alleati del Patto di Varsavia vennero a trovarsi in una situazione difficile. La politica del roll back sembrava coronata da successo in Germania. La NATO si accingeva ad estendere la sua area di influenza fino all’Oder.
 
Questa politica produsse nel 1961 una situazione di tensione in Germania che metteva in pericolo la pace mondiale. L’umanità si trovò sull’orlo di una guerra atomica. Questa era la situazione quando gli Stati del Patto di Varsavia decisero la costruzione del muro. Nessuno prese quella decisione a cuor leggero. Perché divideva le famiglie, ma anche perché era il segno di una debolezza politica ed economica del Patto di Varsavia rispetto alla NATO che poteva essere compensata solo con mezzi militari.
 
Politici eminenti fuori della Germania, ma anche nella RFT, riconobbero dopo il 1961 che la costruzione del muro aveva diminuito la tensione nel mondo.
 
Franz Josef Strauss scrisse nelle sue memorie: «Con la costruzione del muro la crisi, in modo certo non positivo per i tedeschi, poteva però dirsi non solo sotto controllo ma effettivamente chiusa» (pag. 390). In precedenza Strauss aveva parlato dei piani di bombardamento atomico del territorio della RDT (pag. 388).
 
Io credo che non ci sarebbero stati nè il Trattato Fondamentale [trattato che regolava i rapporti tra le due Germanie concluso nel dicembre 1972, N.d.T.], nè Helsinki, ne l’unità della Germania se in quel momento non fosse stato costruito il muro o se esso fosse stato abbattuto prima della fine della guerra fredda. Penso perciò che approvando la costruzione del muro e mantenendo poi quella posizione nè io nè i miei compagni ci siamo macchiati di alcuna colpa, non solo dal punto di vista del diritto, ma neanche da un punto di vista morale e politico.
 
Rispetto alla storia della Germania è certo solo una nota marginale, ma è il caso di notare che adesso molti tedeschi sia dell’ovest che dell’est vedrebbero volentieri una riedizione del muro.
 
Ma ci si deve anche chiedere che cosa sarebbe successo se avessimo agito come l’accusa dà per scontato che avremmo dovuto fare. Cioè se non avessimo eretto il muro, se avessimo consentito a chiunque di lasciare la RDT, segnando così spontaneamente la resa della RDT già nel 1961. Non c’è bisogno di particolare fantasia per capire quali effetti avrebbe prodotto una politica siffatta. Basta considerare quel che è successo nel 1956 in Ungheria e nel 1968 nella Repubblica Socialista Cecoslovacca. Le truppe sovietiche, che tra l’altro erano già presenti, sarebbero intervenute anche nella RDT nel 1961, esattamente come avevano fatto negli altri paesi. Anche in Polonia Jaruzelski proclamò lo stato di emergenza nel 1981 per impedire un intervento di quel tipo.
 
L’acutizzazione della crisi che avremmo provocato se ci fossimo attenuti al modello che l’accusa ritiene essere l’unico politicamente, moralmente e giuridicamente fondato avrebbe comportato il rischio di una terza guerra mondiale. Noi non abbiamo voluto e non potevamo correre questo rischio. Se questo per voi è un crimine pronuncerete voi stessi la vostra condanna di fronte alla storia con la vostra sentenza. Ma questo importerebbe poco. Quel che più importa è che la vostra sentenza costituirà un segnale per riproporre le vecchie contrapposizioni anziché ricucirle. In presenza del pericolo di un collasso ecologico del mondo, voi riproponete la vecchia strategia di classe degli anni ‘30 e la politica di potenza tipica della Germania fin dai tempi del cancelliere di ferro.
 
Se ci condannerete per le nostre decisioni politiche del 1961; e io penso che lo farete; la vostra sentenza sarà non solo priva di ogni fondamento giuridico, non solo emessa da un tribunale di parte, ma anche una sentenza che ignora totalmente consuetudini politiche e comportamenti di quegli stessi paesi che godono del vostro massimo rispetto come Stati di diritto. In questo contesto non voglio certo, nè potrei elencare tutti i casi in cui negli ultimi 28 anni sono state prese decisioni politiche che hanno avuto un costo di vite umane, perché non voglio abusare del vostro tempo e della vostra sensibilità. E nemmeno potrei ricordarmeli tutti. Ne voglio menzionare soltanto alcuni:
 
Nel 1963 l’allora presidente degli Stati Uniti Kennedy decise di inviare truppe nel Vietnam per prendere il posto dei francesi sconfitti e far la guerra fino al 1975 contro i vietnamiti che combattevano per la loro libertà, indipendenza e autodeterminazione. Questa decisione del presidente degli USA, che comportava una violazione eclatante dei diritti dell’uomo e del diritto internazionale, non ha mai ricevuto la minima critica da parte del governo della RFT. I presidenti degli USA Kennedy, Johnson e Nixon non sono mai stati portati davanti a un tribunale e il loro onore non ha subito la minima macchia, almeno non per quella guerra. E in questo caso nè i soldati americani ne quelli vietnamiti hanno potuto decidere liberamente se correre o meno il rischio di morire per una guerra ingiusta.
 
Nel 1981 l’Inghilterra fece intervenire le sue truppe contro l’Argentina per mantenere le isole Falkland come colonia per l’impero. La “lady di ferro” si assicurò in quel modo una vittoria elettorale e la sua immagine non ne fu minimamente offuscata, neanche dopo la fine delle sue fortune elettorali. Nessuno pensò di accusarla di omicidio.
 
Nel 1983 il presidente Reagan ordinò alle sue truppe di occupare Grenada. Non cè persona che goda di maggior rispetto in Germania di questo presidente americano. Evidentemente le vittime di questa impresa era giusto che fossero ammazzate.
 
Nel 1986 Reagan fece bombardare in un’azione punitiva le città di Tripoli e Bengasi, senza chiedersi se le sue bombe avrebbero colpito colpevoli o innocenti.
 
Nel 1989 il presidente Bush ordinò di portare via da Panama con la forza delle armi il generale Noriega. Migliaia di panamensi innocenti furono uccisi. Ma per il presidente americano ciò non ha comportato la minima macchia, figurarsi un’accusa di omicidio.
 
L’elenco potrebbe continuare a piacere. Anche solo menzionare la condotta inglese in Irlanda potrebbe sembrare ineducato.
 
Sugli effetti che le armi della Repubblica Federale Tedesca producono tra i Kurdi della Turchia o tra i neri del Sudafrica si pongono interrogativi retorici, ma nessuno fa la conta dei morti e nessuno chiama per nome i colpevoli.
 
Parlo solo di paesi che vengono considerati modelli di stato di diritto e ricordo solo alcune delle loro scelte politiche. Ognuno può agevolmente fare un confronto tra queste scelte e quella di erigere un muro al confine tra Patto di Varsavia e NATO.
 
Ma voi direte che non potete nè dovete decidere in merito alle azioni di altri paesi e che tutto questo non vi riguarda. Io non credo però che si possa dare un giudizio storico della RDT senza analizzare quel che è accaduto in altri paesi nel periodo in cui la RDT è esistita a motivo della contrapposizione tra i due blocchi. Credo anche che le azioni politiche possano essere giudicate soltanto nel loro contesto. Se voi chiudete gli occhi su quel che è successo nel mondo fuori dalla Germania dal 1961 al 1989 non potete pronunciare una sentenza giusta.
 
Ma anche se vi limitate alla Germania, mettendo a confronto le scelte politiche dei due Stati tedeschi, un bilancio onesto e obiettivo non può che andare a vantaggio della RDT. Chi nega al proprio popolo il diritto al lavoro o il diritto alla casa, come avviene nella RFT, mette in conto che molti si sentano negare il diritto all’esistenza e non vedano altra soluzione che togliersi la vita. La disoccupazione, la condizione dei senza tetto, l’abuso di droghe, i crimini per procurarsi la droga e la criminalità in genere sono frutto della scelta politica dell’economia di mercato. Anche scelte apparentemente cosi neutre dal punto di vista politico come i limiti di velocità sulle autostrade, sono il prodotto di un assetto statale in cui sono determinanti non i politici liberamente eletti ma i padroni che non sono stati eletti da nessuno. Se il dipartimento per i reati commessi nell’esercizio del potere presso la Corte suprema si curasse per una volta di questi aspetti, presto avrei nuovamente la possibilità di stringere la mano ai rappresentanti della Repubblica Federale Tedesca. Questa volta però a Moabit. Ma questo naturalmente non accadrà perchè alle vittime dell’economia di mercato era giusto che si togliesse la vita.
 
Non sono io la persona che possa fare un bilancio della storia della RDT. Il momento di farlo non è ancora venuto. Il bilancio sarà tratto in futuro e da altri.
 
Io ho speso la mia esistenza per la RDT. Dal maggio 1971 soprattutto ho avuto una responsabilità rilevante per la sua storia. Io sono perciò parte in causa e oltre a ciò indebolito per l’età e la malattia. E tuttavia, giunto alla fine della mia vita, ho la certezza che la RDT non è stata costituita invano. Essa ha rappresentato un segno che il socialismo è possibile e che è migliore del capitalismo. Si è trattato di un esperimento che è fallito. Ma per un esperimento fallito l’umanità non ha mai abbandonato la ricerca di nuove conoscenze e nuove vie. Bisognerà ora analizzare le ragioni per cui l’esperimento è fallito. Sicuramente ciò è accaduto anche perchè noi; voglio dire i responsabili in tutti i paesi socialisti europei; abbiamo commesso errori che potevano essere evitati. Sicuramente è fallito in Germania tra l’altro anche perchè i cittadini della RDT, come altri tedeschi prima di loro, hanno compiuto una scelta sbagliata e perché i nostri avversari erano ancora troppo potenti. Le esperienze storiche della RDT, insieme a quelle degli altri paesi ex socialisti, saranno utili a milioni di uomini nei paesi socialisti ancora esistenti e serviranno al mondo futuro. Chi si è impegnato con i! proprio lavoro e con la propria vita per la RDT non ha vissuto invano. Un numero sempre maggiore di persone dell’est si renderanno conto che le condizioni di vita della RDT li avevano deformati assai meno di quanto la gente dell’ovest non sia deformata dall’economia di mercato e che nei nidi, negli asili e nelle scuole i bambini della RDT crescevano più spensierati, più felici, più istruiti, più liberi dei bambini delle strade e delle piazze dominate dalla violenza della RFT. I malati si renderanno conto che nel sistema sanitario della RDT, nonostante le arretratezze tecniche, erano dei pazienti e non oggetti commerciali del marketing dei medici. Gli artisti comprenderanno che la censura, vera o presunta, della RDT non poteva recare all’arte i danni prodotti dalla censura del mercato. I cittadini constateranno che anche sommando la burocrazia della RDT e la caccia alle merci scarse non c’era bisogno che sacrificassero tutto il tempo libero che devono sacrificare ora alla burocrazia della RFT. Gli operai e i contadini si renderanno conto che la RFT è lo Stato degli imprenditori (cioè dei capitalisti) e che non a caso la RDT si chiamava Stato degli operai e dei contadini. Le donne daranno maggior valore, nella nuova situazione, alla parità e al diritto di decidere sul proprio corpo di cui godevano nella RDT.
 
Dopo aver conosciuto da vicino le leggi e il diritto della RFT molti diranno, con la signora Bohley, a cui i comunisti non piacciono: «Abbiamo chiesto giustizia. Ci hanno dato un altro Stato». Molti capiranno anche che la libertà di scegliere tra CDU/CSU, SPD e FDP è solo una libertà apparente. Si renderanno conto che nella vita di tutti i giorni, specialmente sul posto di lavoro, avevano assai più libertà nella RDT di quante ne abbiano ora. Infine la protezione e la sicurezza che la piccola RDT, così povera rispetto alla RFT, garantiva ai suoi cittadini non saranno più minimizzate come cose ovvie, perchè la realtà quotidiana del capitalismo si incaricherà adesso di far capire a tutti quanto fossero preziose.
 
Il bilancio della storia quarantennale della RDT è diverso da quello che ci viene presentato dai politici e dai mass media. Col passar del tempo questo sarà sempre più evidente.
 
Vorreste trasformare il processo contro di noi, membri del Consiglio Nazionale della Difesa della RDT, in un processo di Norimberga contro i comunisti. Ma questo tentativo è condannato al fallimento. Nella RDT non c’erano campi di concentramento, non c’erano camere a gas, sentenze politiche di morte, tribunali speciali, non c’erano Gestapo ne’ SS. La RDT non ha fatto guerre e non ha commesso crimini di guerra contro l’umanità. La RDT è stata un paese coerentemente antifascista che godeva di altissimo prestigio internazionale per il suo impegno in favore della pace.
 
Il processo contro di noi «pezzi grossi» della RDT deve servire di risposta a quanti dicono «se la prendono con i pesci piccoli, i grossi invece li lasciano scappare». La nostra condanna servirebbe dunque ad eliminare ogni ostacolo per poter perseguitare anche i «pesci piccoli». Finora comunque non è che si siano trattenuti più di tanto dal farlo.
 
II processo serve a costruire la base per bollare la RDT come Stato ingiusto e illegale. Uno Stato governato da «criminali» e «omicidi» del nostro calibro non può che essere illegale e ingiusto. Chi stava in stretto rapporto con questo Stato, chi ne era cittadino cosciente dei propri doveri deve essere marcato con il segno di Caino. Uno Stato contrario al diritto non può esser retto e governato che da «organizzazioni criminali» come il Ministero per la Sicurezza e la SED. Si invocano colpe e condanne collettive in luogo di responsabilità individuali perchè così si può mascherare la mancanza di prove dei crimini attribuiti. Ci sono pastori e parroci della RDT che vengono dati in pasto a una nuova inquisizione, una moderna caccia alle streghe. Milioni di persone vengono così emarginati e banditi dalla società. Molti si vedono ridurre fino all’estremo le possibilità di esistenza. Basta essere registrati come «collaboratori informali» per essere condannati alla morte civile. Il giornalista autore delle denuncie riceve elogi e laute ricompense. Delle sue vittime nessuno si cura. Il numero dei suicidi è un tabù. E tutto ciò ad opera di un governo che si vuole cristiano e liberale e con la tolleranza o addirittura l’appoggio di un’opposizione che non merita questo nome più di quanto meriti la qualifica «sociale». Il tutto con il marchio di qualità dello Stato di diritto che si sono autoattribuiti.
 
Questo processo rivela tutta la sua dimensione politica anche come processo agli antifascisti. Nel momento in cui la marmaglia neonazista impazza impunita per le strade e gli stranieri sono perseguitati e assassinati come a Mölln, ecco che lo stato di diritto mostra tutta la sua forza arrestando gli ebrei che protestano e perseguendo i comunisti. Per far questo non si lamentano carenze di funzionari e di fondi. Sono cose queste che abbiamo già visto in passato.
 
Questo processo, se ne vogliamo riassumere i contenuti politici, si pone in continuità con la guerra fredda e nega la nuova mentalità. Esso svela il vero carattere politico di questa Repubblica Federale. L’accusa, gli ordini di cattura e la sentenza del tribunale sull’ammissibilità dell’accusa portano l’impronta dello spirito della guerra fredda. Le sentenze si rifanno a precedenti del 1964. Da allora il mondo è cambiato, ma la giustizia tedesca imbastisce processi politici come al tempo di Guglielmo II. Ha superato ormai la momentanea «debolezza» politica liberale che l’aveva colpita dopo il 1968 e adesso ha recuperato la splendida forma anticomunista di un tempo.
 
Di noi si dice che siamo dei dinosauri incapaci di rinnovarci. Questo processo fa vedere dove stanno in realtà i dinosauri e chi è incapace di rinnovarsi. Verso l’esterno si fa mostra di grande flessibilità. A Gorbaciov viene attribuita la cittadinanza onoraria di Berlino e magnanimamente gli si perdona di aver elogiato i cosiddetti tiratori del muro iscrivendo il proprio nome nel loro registro d’onore. All’interno invece ci si mostra «duri come l’acciaio di Krupp» e il vecchio alleato di Gorbaciov viene messo sotto processo. Gorbaciov e io siamo stati entrambi esponenti del movimento comunista internazionale. E’ noto che su alcuni punti essenziali avevamo opinioni divergenti. In quella fase però io pensavo che gli elementi di divergenza fossero meno rilevanti di quello che avevamo in comune. Il cancelliere federale non mi ha paragonato a Goebbels, come ha fatto con altri, ne glielo avrei mai perdonato. Nè per il cancelliere nè per Gorbaciov il processo contro di me costituisce un ostacolo alla loro stretta amicizia. Anche questo è significativo.
 
Le mie considerazioni terminano qui. Fate dunque quello che non potete fare a meno di fare.
 
 
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http://www.resistenze.org/sito/te/cu/st/cust9l29-005630.htm