sabato 17 ottobre 2015

la Finanziaria repubblicana



 La  finanziaria repubblicana

La filosofia della finanziaria non è quella del liberismo nella sua versione "democratica". Il governo Renzi ha compiuto un notevole strappo verso le scelte che i repubblicani hanno imposto per decenni agli USA riuscendo a condizionare ideologicamente anche i democratici.
 La esenzione di tutte le prime case dalle tasse è una scelta ideologica di prima grandezza a vantaggio della ricchezza e della proprietà e contro ogni principio di proporzionalità. Si afferma che chi possiede un palazzo al centro di Roma non debba pagarvi tasse alla stregua del pensionato che possiede sessanta metri quadrati in periferia. E' essenzialmente una scelta ideologica che segna un cambio di mentalità. Finisce il principio di proporzionalità e di contribuzione allo Stato secondo il reddito e si afferma il principio
che i ricchi debbono essere esonerati al pari di coloro che ne hanno bisogno e diritto. In sostanza la ricchezza al posto del lavoro diventa il fondamento della Costituzione materiale. Chi è ricco è virtuoso e merita ogni riguardo perchè produce per se per lo Stato e per quanto dipendono dalle sue attività. Non si arriva ancora al pensiero di Reagan che i poveri sono colpevoli e responsabili della loro povertà perchè non sono virtuosi e saggi come i ricchi ma ci siamo vici ni.  Questo principio piano piano colonizzerà tutte le scelte di politica economica e sociale e tra non molto approderemo al modello americano dello Stato povero con una classe di ricchissimi esentasse. La California non ha i soldi per dotarsi di un servizio antiincendi capace di metterla in sicurezza ma molti californiani sono miliardari e dispongono di ricchezze vertiginose.

 Ricordo che governi di centro-sinistra aveva risolto il problema in modo certamente migliore e più equo: avevano creato una fascia di esenzione se non ricordo male di 200 euro al disopra della quale venivano pagate le tasse.
 Ma quella fase di adesione di quello che oggi si chiama PD al capitalismo tentando di renderlo in qualche modo accettabile è superata da un pezzo. Come giustame nte sostiene Berlusconi Renzi copia il suo programma che è quella della destra. La tendenza è comunque non di addolcirlo o temperarlo un pochino a favore della equità ma di renderlo molto più radicale.  Renzi ha già fatto il sorpasso a destra di Berlusconi che in qualche modo aveva rispetto per il calzino che voleva e di fatto ha rivoltato.

  Lo stesso dicasi per le esenzioni delle tasse sul lavoro a cominciare da quelle previste dalla Job Act. Tutte le esenzioni dalla contribuzione si fanno senza tenere conto del bilancio della INPS che finirà affossato. Presto non si potranno pagare le pensioni ma questo non sembra interessare il governo che tira dritto per la sua strada e che antepone l'ideologia al bene dello Stato e della comunità-
    Non è per caso che la Confindustria applaude mentre arrivano mugugni dal sindacato. Mugugni che non sono una barriera. I sindacati lasceranno passare tutte le scelte del governo come hanno sempre fatte nel corso degli ultimi venti anni. Pare che Renzi abbia i mezzi per tenerli sotto scacco e per ottenerne il consenso sia pure di malavoglia.
  
 
 

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